Winston Churchill: differenze tra le versioni

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*Anche se ampi territori d'Europa e molti antichi e famosi stati sono caduti o stanno per cadere nelle grinfie della Gestapo e sotto le odiose norme dell'apparato nazista, noi non demorderemo né verremo meno. Noi procederemo fino alla fine. Noi combatteremo in Francia, noi combatteremo sui mari e sugli oceani, noi combatteremo con crescente fiducia e crescente forza nell'aria. Noi difenderemo la nostra Isola, a qualunque costo. Noi combatteremo sulle spiagge, noi combatteremo nei luoghi di sbarco, noi combatteremo sui campi e sulle strade, noi combatteremo sulle colline; noi non ci arrenderemo mai; e anche se, cosa che io al momento non credo {{NDR|si avveri}}, quest'Isola o una gran parte di essa venisse sottomessa ed affamata, allora il nostro Impero d'oltremare, armato e difeso dalla Flotta Britannica, continuerà la battaglia finché, quando Dio vorrà, il Nuovo Mondo, con tutta la sua potenza e la sua forza, verrà a soccorrere ed a liberare il Vecchio.<ref>Dal ''Discorso tenuto il 4 giugno 1940 al Parlamento britannico'', dopo il rimpatrio della BEF dal porto e dalle spiagge di Dunkerque.</ref><ref name=Dunk>Citato in ''The second World War'', 3° volume: ''The Fall of France'', cap. 5°, ''The Deliverance of Dunkirk'', Ed. Cassel, London</ref>
*Dobbiamo stare attenti a non attribuire a questo trasferimento gli attributi di una vittoria. Le guerre non si vincono con le evacuazioni.<ref>Dal ''Discorso tenuto il 4 giugno 1940 al Parlamento britannico'' dopo il rimpatrio della BEF dal porto e dalle spiagge di Dunkerque.</ref><ref name=Dunk/>
*ÈEra ben noto che nessun popolo èfosse più precisometicoloso dei [[Germania|tedeschi]] nellanel preparazionepredisporre {{NDR|die unanel attività}}pianificare. eMa nellaallo pianificazione, ma ugualmentestesso modo nessun popolo puòpoteva risultare maggiormente sconvolto quando i suoi piani fallisconoabortivano. Essi non sono in grado disapevano improvvisare.<ref>Ed. Cassel & Co, Volume 2° ''The Twilight War'', 11° capitolo ''Before the storm'', p. 158</ref>
*I governi ed i popoli non sempre prendono decisioni razionali. Talvolta essi prendono decisioni pazzesche, oppure alcuni popoli impongono a tutti gli altri di seguirli nella loro follia.<ref>Detto a proposito dell'[[attacco di Pearl Harbor|attacco giapponese alla base americana di Pearl Harbor]] il 7 dicembre 1941. Vedi ''op. cit'', Ed. Cassel & Co, Volume 6°, ''War Comes to America'', p. 206.</ref>
*Il governo del mondo deve essere affidato a nazioni soddisfatte, che per se stesse non vogliano più di quanto già hanno. Se il governo del mondo si trovasse nelle mani di nazioni affamate, saremmo sempre in pericolo. Ma nessuno di noi ha alcun motivo per cercare qualcosa di più. La pace sarà mantenuta da popoli che vivranno a modo loro senza alcuna ambizione. La nostra potenza ci ha posti al di sopra degli altri. Siamo come ricchi che vivono in pace nelle loro case.<ref>Ed. Houghton Mifflin, London, 1951, vol. V, p. 382; citato in Noam Chomsky, ''Pirati e imperatori. Reagan, Bush I, Bush II: la guerra infinita al terrorismo'' (2002), traduzione di Pino Modola, Marco Tropea Editore, 2004, p. 33. ISBN 9788843804276</ref>