Giuseppe Berto: differenze tra le versioni

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*Tra [[Susa (Tunisia)|Susa]] e Hammamet, che si trova all'attaccatura meridionale della penisola di [[Capo Bon]], c'è un paese con molti eucaliptus intorno, chiamato [[Enfida|Enfidaville]]. Lì presso stanno facendo alcuni lavori di fortificazione campale, con fosse anticarro. Probabilmente sarà la nuova linea, qualora quella dell'Akarit dovesse cedere. Però è un lungo sbalzo, dall'Akarit ad Enfidaville. (p. 162)
*{{NDR|Su [[Tunisi]]}} Scendiamo assieme per le viuzze della [[Qasba|Kasbah]], tortuose e scoscese, piene di mistero con le finestrelle a grata, le donne velate, i profondi antri delle botteghe, gli arabi accovacciati che vendono monili d'argento. Cose e persone sono così assolutamente pittoresche, che sembrano messe lì apposta per una ripresa cinematografica. E poi, passata la porta di Francia, la città europea. O Avenue Jules Ferry, coi doppi filari d'alberi fino al mare, e i negozi ai lati, e sui marciapiedi le ragazze dalle camicette gonfie di primavera. Questa è vita. Io odio la guerra, odio il reparto che passa battendo gli scarponi sull'asfalto e il carro armato che riempie la strada di fragore. (pp. 165-166)
*''Tunisi, 6 aprile 1943''. Con Maria abbiamo passato tutto il pomeriggio alla [[Qasba|Kasbah]], divertendoci a gironzolare in mezzo alla folla, da una bottega all'altra. Mi piaceva sentirla parlare correttamente l'arabo coi mercanti. Per scherzo s'era messa a contattare un bel tappeto di Kairouan e io gliel'avrei comprato, anche se costava caro. Volle invece una collanina da pochi franchi, d'argento filigranato. (p. 169)
*''Tunisi, 9 aprile 1943''. Sono ricoverato all'ospedale militare di [[Tunisi]], dopo esservi entrato con regolare biglietto fornitomi dal comando del centro reclutamento. [...] L'edificio dell'ospedale, molto bello e moderno, è un'opera del regime: l'ha fatto costruire pochi anni fa il [[Duce]] per gli italiani di Tunisia, i quali ne sono orgogliosissimi. Certamente i francesi non hanno un ospedale così bello. (p. 172)
*[[Kélibia]] è un pittoresco paese che si trova all'estremità della penisola di [[Capo Bon]], nel punto più vicino all'Italia. Col tempo buono si scorge l'isola di Pantelleria, che è già Italia, e commuove. (p. 188)