Giuseppe Berto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 56:
*È ancora il vecchio [[Fiat-SPA 38R|Spa 38]] che deve sciogliere quel pasticcio. Prende a rimorchio uno dei grossi [[Lancia 3Ro|Lancia Ro]] per dargli uno strappo. Seguiamo l'operazione col cuore in gola: lo Spa è carico, il terreno sabbioso, e la frizione, già tanto scassata, potrebbe cedere senza rimedio. Allora sì che resteremmo tutti a terra. Ma c'è fortuna. Uno strappo, due, ed ecco che il motore del Lancia parte, fragorosamente. Il grosso autocarro messo in moto dà lo strappo agli altri due. In breve tutti e tre hanno il motore acceso, si avviano prudentemente verso la strada, la raggiungono, si mettono a carrore in direzione del paese. Io, con lo Spa e il mototriciclo, li seguo da vicino. (p. 153)
*''Dintorni di Sfax, 27 marzo 1943''. Arrivando a [[Sfax]], abbiamo trovato il comando della 1ª legione in crisi di trasferimento. Stavano caricando scrivanie, letti e materassi, montagne di scartoffie. Siccome Sfax è diventata inabitabile a causa dei continui bombardamenti aerei, il comando di legione, con palese rammarico, abbandona la palazzina che finora è stata la sua sede e si trasferisce nella campagna a nord della città. (p. 155)
''[[El Jem|El Djem]], 2 aprile 1943''. Ci siamo fermati a pernottare presso un ben conservato anfiteatro romano molto rassomigliante al [[Colosseo]]. L'autista borghese che mi ha preso su al comando tappa di [[Sfax]] ha scelto questo posto perché è convinto che gli alleati non bombarderanno mai un così importante monumento. (p. 160)
*Ho percorso la [[Tunisia]], da sud a nord: è stato un fortunato caso scoprirla così, venendo dal deserto. Il paesaggio si trasforma a poco a poco, ed uno sente che ci si avvicina all'Italia. Dopo la sabbia e le oasi del sud, vengono i giovani, geometrici oliveti delle zone intorno a [[Sfax]] e a [[Susa (Tunisia)|Susa]], interminabilmente distesi sulle pianure presso il mare. Poi, a mano a mano che si avvicina la penisola di [[Capo Bon]], la campagna diventa verde di alberi e di viti, coi vecchi olivi piantati in disordine, case coloniche sparse, e stradine affondate tra siepi di fichidindia. Una terra coltivata già da molti anni e bella, come possono esserlo le parti più belle della Calabria e della Sicilia. (p. 161)
*La somiglianza tra l'Italia Meridionale e la [[Tunisia]] è effettiva e non casuale: è un prodotto del lavoro umano, e i colonizzatori di questa terra sono in gran parte italiani, o di origine italiana. Da molti secoli, si può dire, poiché per ogni dove sono sparse rovine romane. (p. 161)