John Powell: differenze tra le versioni

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== ''Storie dal mio cuore'' ==
I seguenti brani sono tratti da ''Storie dal mio cuore'' (ogni storia si conclude con una morale):
 
=== ''Raperonzolo'' ===
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Raperonzolo gettò le sue lunghe trecce bionde dalla finestra (le estremità, naturalmente, rimasero attaccate alla sua testa) e il principe azzurro, avendo fatto il boy scout, le intrecciò come una scaletta e salì.
Quando i loro occhi si trovarono a pochi centimetri di distanza, Raperonzolo scoprì in quelli luminosi del principe azzurro di essere bellissima.
Così si paracadutarono subito dalla finestra della torre e vissero per sempre felici e contenti.<br>
MoraleIo dellapenso storia:che abbiamo tutti bisogno degli occhi di un altro per vedere la nostra bellezza.
Come dice launa canzone: "''Non sei nessuno finché qualcuno non ti ama''. DomandaMi chiedo: i miei occhi riflettono a coloro che mi sono intorno la loro bellezza?".
 
''Cio che io sono, in qualunque momento del processo del divenire una persona, sarà determinato dalla mia relazione con coloro che mi amano o rifiutano di amarmi, con coloro che io amo o rifiuto di amare.''
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=== ''La morte di Marilyn Monroe'' ===
Ci sono molte storie plausibili riguardo la morte di questa diva.
Una di queste rivela che abbia telefonato a un divo del cinema e gli abbia detto di avere appena assunto una dose letale di sonnifero. Usando le parole di Rhett Butler ilin ''Via col vento'', questo le rispose: "Francamente, mia cara, non mi interessa".
Marilyn gettò il telefono a terra.
E così lei morì.
Quando la sua cameriera scoprì il corpo, il mattino seguente, trovò il telefono a terra accanto al letto.
Le ultime parole che aveva udito erano state: "Non mi interessa". Non me ne importa niente.
Claire Boothe Luce ha scritto un pezzo tagliente per la rivista ''Life'', intitolato "Ciò che veramente ha ucciso Marilyn". Nell'articolo diceva che il telefono in terra era in qualche maniera stranamente simbolico della vita di Marilyn e di tutte le vite umane.
 
''Stiamo tutti cercando e sperando che a qualcuno possa interessare. Non siamo mai meno che degli individui, ma non siamo mai solamente individui. Nessun uomo è un'isola.''
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''Dio ci sta dicendo un eterno "Vi amo".''
 
==='''''L'ultimo capitolo'''''===
Nel 1995 mi sono ritirato dall'insegnamento. La mia intenzione era di continuare a parlare pubblicamente e a scrivere. Benché avessi avuto alcuni impedimenti fisici, non ritenevo che avrebbero potuto rallentarmi molto. Chi mi conosce mi ha sempre considerato come una persona dall'energia illimitata. Intorno ai vent'anni, mi fu diagnosticata una malformazione genetica che comportava una graduale perdita della vista. Dalla diagnosi iniziale, non avevo notato rilevanti cambiamenti con il passare degli anni. Pensavo di essere fortunato. Ho anche avuto episodi di perdita dell'equilibrio, ma riuscivo a compensare abbastanza bene questa situazione, ogni volta che avveniva. Facevo ancora delle vasche in piscina e andavo in ufficio a scrivere. Ma i miei anni sfortunati stavano per cominciare: l'udito iniziò a diminuire; avevo bisogno di una protesi all'anca; mi dissero che avevo il diabete; sia gli occhi sia l'equilibrio peggiorarono. Uno dei medici che consultai disse che la carne al fuoco era talmente tanta che avrebbe potuto definire il mio caso "Sindrome di Powell". Durante questi anni difficili, mi mantenevo attivo. Non credo che qualcuno di noi smetta mai di pensare a se stesso come giovane, eppure prima o poi la fantasia e la realtà non coincidono più. Me ne resi conto nel 2000, quando arrivò per me il momento di ritirarmi in una casa di cura per gesuiti. E' stata dura per me lasciare la mia famiglia e gli amici di Chicago, ma l'addio più duro è stato alla mia idea di essere ancora giovane e indipendente. Per anni avevo fatto terapia alle persone parafrasando Viktor Frankl: "Non chiedete alla vita, lasciate che la vita chieda a voi". Così, adesso sto seguendo i miei stessi consigli. Ora chiedo a Dio che cosa quest'ultimo capitolo della vita abbia da insegnarmi. Comincio a vedermi gradualmente ritornare al primo capitolo della mia vita. E ascolto le storie di Dio su quanto siamo amati tutti i giorni della nostra vita.<br>John Powell, s.j.
 
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