Paolo Mieli: differenze tra le versioni

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*Il [[Stato islamico|califfato islamico]] [...] affianca una lettura apocalittica dell’Islam con una burocrazia da stato di polizia che ha poco a che fare con le tradizioni ottomane del lontano passato, ma deve molto al [[Partito Ba'th|partito Baath]], basato sul modello sovietico; il concetto islamista della cospirazione demoniaca degli ebrei invece è un’eredità nazista. Insomma ci troveremmo al cospetto di un’unione infernale tra il peggio della storia d’Europa e di quella del Medio Oriente.<ref name="paragoniisis">Da [http://www.corriere.it/opinioni/16_marzo_24/stiamo-attenti-badfef94-f13a-11e5-9f30-007f8fe49766.shtml ''Quei paragoni sbagliati sull’Isis''], ''Corriere.it'', 23 marzo 2016.</ref>
*Quei [[curdi]] che, dopo aver aiutato per tre interminabili anni l'America e l'Occidente intero a debellare i terroristi di [[Stato Islamico|Daesh]], sono stati lasciati in preda alle milizie sciite Hashd al-Shaabi guidate dal sanguinario Qasem Soleimani. E, con lui, a chiunque nella regione intenda approfittare del loro esser sfiniti dalla lunga guerra contro il Califfato per poterli sbranare una volta per tutte. Un tradimento orribile, il nostro. Quel popolo che, al prezzo di inimmaginabili sacrifici in vite umane, ci ha consentito di far saltare la centrale del terrorismo mondiale (senza che con ciò gli estremisti islamici, a ogni evidenza, possano esser considerati definitivamente debellati) proprio in questi giorni viene dato in pasto ai carnefici venuti dall'Iran e dall'Iraq.<ref>Da ''[http://app.readspeaker.com/cgi-bin/rsent?customerid=5110&lang=it_it&voice=Luca&readid=content-to-read&url=www.corriere.it/opinioni/17_novembre_02/i-meriti-dimenticati-popolo-curdo-a75f0500-bf3c-11e7-9a2b-0f2b2933b455.shtml I meriti dimenticati del popolo curdo]'', ''Corriere.it'', 1º novembre 2017.</ref>
*[[Carlo Silvestri|Silvestri]] aveva conosciuto [[Mussolini]] quando erano entrambi socialisti e aveva appoggiato nel 1914 il suo passaggio dal pacifismo all'interventismo. Nel 1920 poi, Silvestri aveva provato a giustificare il nascente squadrismo in quanto «legittima reazione alle violenze rosse». Ma, dopo aver indagato, sul «Corriere» ne aveva denuciato gli eccessi. E, come risposta, aveva ricevuto dagli squadristi un pestaggio che lo aveva fatto finire in ospedale. Dopo aver puntato il dito contro Mussolini per il delitto [[Giacomo Matteotti|Matteotti]], Silvestri era stato segretario generale delle Opposizioni nella secessione parlamentare dell'Aventino. Nel 1925 fu processato e (in ottobre) nuovamente picchiato dalle camicie nere alla stazione di Milano, ciò che gli provocò una commozione cerebrale. Sarà poi radiato dall'Albo dei giornalisti e spedito al confino a Ustica, Ponza e Lipari.<ref name=Silv>Da ''Tipi bizzarri nella RSI <small>spiccano nell'ultima stagione fascista le figure eccentriche di Silvestri e Cione</small>'', ''Corriere della Sera'', 10 novembre 2020, p. 42.</ref>
*{{NDR|Su [[Carlo Silvestri]]}} Tornato a Milano nel 1932, è una persona diversa. Scrive a Mussolini lunghe lettere sull'interpretazione di ciò che è accaduto nei primi anni Venti, ma il [[Duce]] non risponde. Ai tempi della guerra d'Etiopia scrive ancora, stavolta ai governi inglese e francese per spiegare le ragioni dell'Italia. Anche qui nessuno lo prende in considerazione. Chiede a questo punto la tessera del Partito nazionale fascista. Gli viene rifiutata. Quando l'Italia nel 1940 entra in guerra, viene internato a Chieti. Il medico personale di Mussolini, l'ex socialista Luigi Veratti, riesce a farlo liberare e lui scrive al dittatore un messaggio di ringraziamento untuoso a tal punto da far annotare al capo della segreteria politica del Duce: «È un buffoncello».<ref name=Silv/>
 
{{Int|Da ''[[Yugoslavia – Morte di una nazione]]''|Teletrasmesso su Rai 3, 1999}}