Cvetan Todorov: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Corretto: "un artista" |
+citazione, +note |
||
Riga 2:
'''Cvetan Todorov''' (1939 – 2017), filosofo bulgaro.
*Appartenere a una comunità è, certamente, un diritto dell'individuo, ma in nessun modo un dovere; le comunità sono benvenute nel seno della democrazia, ma solo a condizione che non generino disuguaglianze e intolleranza.<ref>Da ''Memoria del male, tentazione del bene''. Citato in Raffaele Carcano, Adele Orioli, ''Uscire dal gregge'', Luca Sossella editore, 2008, p. 191. ISBN 9788889829646</ref>
*Il viaggiatore aveva un pregiudizio favorevole nei confronti di popoli di contrade lontane e cercava di descriverli ai suoi compatrioti; [...] ora l'uomo moderno è incalzato. Il [[turista]] farà quindi, un'altra scelta: le cose, e non più gli esseri umani, saranno oggetto della sua predilezione: paesaggi, monumenti, rovine… Il turista è un visitatore frettoloso… non solo perché l'uomo moderno lo è in generale, ma anche perché la visita fa parte delle sue vacanze e non della sua vita professionale; i suoi spostamenti all'estero sono limitati entro le sue ferie retribuite. La rapidità del viaggio costituisce già una ragione della sua preferenza per l'inanimato rispetto all'animato: la conoscenza dei costumi umani, diceva Chateaubriand, richiede tempo. Ma c'è un'altra ragione per questa scelta: l'assenza di incontri con soggetti differenti, è molto riposante, poiché non mette mai in discussione la nostra identità; è meno pericoloso osservare cammelli che uomini.
*Le pagine meno [[gloria|gloriose]] del nostro passato sarebbero le più istruttive se solo accettassimo di leggerle per intero.
*Il progresso tecnologico non comporta una superiorità sul piano dei valori morali e sociali (né una condizione di inferiorità).
*È sotto l'effetto della [[paura]] che si compiono i gesti più inammissibili.
*Quando mi chiedono perché amo la letteratura, mi viene spontaneo rispondere: perché mi aiuta a vivere.
{{intestazione|Intervista di Daniele Zappalà, ''Todorov: no alla barbarie planetaria'', in ''Avvenire'', 29 aprile 2009.}}
Line 20 ⟶ 21:
* Che cos'è un [[intellettuale]]? Per parte mia limitò l'uso di questa parola nel modo seguente: è uno studioso o un artista (categoria che include anche gli scrittori) che non si accontenta di fare opere scientifiche o di creare opere d'arte, di contribuire dunque al progresso della verità o allo sviluppo del bello, ma che si sente anche toccato dal problema del bene pubblico. Dei valori della società in cui vive e che partecipa quindi al dibattito su quei valori. L'intellettuale, secondo questa definizione, si situa a uguale distanza dall'artista o dallo studioso che non si preoccupa della dimensione politica ed etica del suo lavoro, come dal politico e dal propagandista di professione, che non produce alcuna opera. (p. 99)
* Una delle mie vicine di casa a Sofia credeva che tutto quello che sentiva alla radio fosse menzognero, in quanto propaganda; prendeva l'ombrello ogni volta che era previsto il bel tempo. Inutile dire che si sbagliava almeno quanto i [[Meteorologia|meteorologi]] ufficiali (ma per altre ragioni). (p. 153)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
|