Giuseppe Berto: differenze tra le versioni

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*[[Tripoli]] è una città molto bella, piena di verde e di fiori, ma i bombardamenti aerei e navali l'hanno devastata, e due anni di guerra immiserita. Fortunatamente ora la guerra è lontana, a El Alamein, e si respira. La gente, alla sera, non scappa più per andar a passare la notte nelle oasi dei dintorni, poiché i bombardamenti sono rari e occasionali. In questo clima di quasi normalità, rifiorisce la nostalgia dei bei tempi passati, quelli di [[Italo Balbo|Balbo]], quando la vita era facile e allegra. (p. 12)
*''Bengasi, 9 settembre 1942''. L'autobus ha fatto tappa a [[Bengasi]] per la notte e ho avuto modo di visitare la città. Mi ha fatto un'impressione tristissima. Certo, è molto più danneggiata di Tripoli, ma le rovine da sole non bastano a spiegare la desolazione che l'opprime. Gli abitanti nazionali se ne sono andati o hanno già esperimentato, al tempo della prima ritirata, l'occupazione inglese ed è rimasto in loro un senso d'avvilimento, come se non riuscissero più a sentirsi in casa propria in questa città che è pur italiana. Quanto agli arabi, non si capisce che pensino. Per loro, sia noi che gli inglesi siamo stranieri, cioè nemici. (pp. 18-19)
*Ora siamo accampati presso l'[[Arco dei Fileni]], uno strano monumento in pieno deserto, che segna il confine tra la Cirenaica e la Tripolitania. (p. 49)
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==''Il male oscuro''==