Emil Cioran: differenze tra le versioni

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*Signore, sei tu nient'altro che un errore del cuore, come il mondo è un errore della mente? (2002, p. 24)
*Quando, dopo avere inghiottito il mondo, restiamo soli, fieri della nostra impresa, Dio, rivale del Niente, ci appare come un'ultima tentazione. (2002, p. 26)
*Un [[filosofo]] sfugge alla mediocrità solo grazie allo scetticismo o alla [[mistica]] – le due forme della disperazione di fronte alla ''conoscenza''. La mistica è un'evasione dalla conoscenza, lo scetticismo una conoscenza priva di speranza. Due modi diper dire che il ''mondo'' non è una ''soluzione''. (2002, p. 33)
*Dio ha creato il mondo per paura della solitudine; è questa l'unica spiegazione possibile della Creazione. La sola ragion d'essere di noi creature è di ''distrarre'' il Creatore. Poveri buffoni, dimentichiamo che stiamo vivendo i nostri drammi per divertire uno spettatore di cui finora nessuno al mondo ha sentito gli applausi. E se Dio ha inventato i santi – come pretesti di dialogo – lo ha fatto per alleggerire un po' di più il peso del suo isolamento.<br>Quanto a me, la mia dignità esige che io gli opponga altre solitudini, altrimenti non sarei che un giullare in più. (2002, p. 35)
*Cominciamo a sapere che cosa sia la solitudine quando ascoltiamo il silenzio delle cose. Capiamo allora il segreto sepolto nella pietra e ridestato nella pianta, il ritmo celato o invisibile dell'intera natura. Il mistero della solitudine deriva dal fatto che per questa non esistono creature inanimate. Ogni oggetto ha un suo linguaggio, che ci è dato decifrare col favore di un silenzio senza eguali. (2002, pp. 36-37)