William Shakespeare: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Ama tutti, ma [[fiducia|fidati]] di pochi [...]. ('''Contessa''', atto I, scena I; 2003)
*È come se mi fossi [[innamoramento|innamorata]] di una stella splendente, e pensassi di sposarla, tanto lui è al di sopra di me. ('''Elena''', atto I, scena I)
*E la [[verginità]], la vostra buona vecchia verginità, somiglia tanto a quelle pere vizze di Francia, brutte fuori e dentro acide. ('''Parolles''', atto I, scena I; traduzione di Goffredo Raponi)
*Non è a mio padre che penso, e questi lacrimoni di ora onorano la sua memoria più di quelli che piansi per lui allora. Com'era? Io l'ho dimenticato. ('''Elena''', atto I, scena I)
* Non può aver bisogno di buoni [[consiglio|consigli]], chi segue quelli del proprio amore. ('''Lafeu''', atto I, scena I; 2003)
*[...] sarebbe come s'io [[amore|amassi]] una certa stella di particolare splendore [...] Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera? ('''Elena''', atto I, scena I; 2003)
* Un [[cuore]] troppo impressionabile, il mio, per ogni linea ed ogni tratto o capriccio di quel suo dolce viso! ('''Elena''', atto I, scena I; 2003)
*Ti si rimproveri pure il silenzio, ma possa tu non venir mai biasimato per aver voluto [[parlare]]. ('''Contessa''', atto I, scena I; 2003)
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*La [[parola]] è appena una serva, svergognata su ogni lastra tombale, un trofeo di menzogna su ogni sepolcro, ed altrettanto spesso resta invece muta là dove la polvere e il maledetto oblìo son la tomba d'ossa invero onorate. ('''Re di Francia''', atto II, scena III; 2003)
*Ma se a gonfiarci sono i [[titoli]] e non la virtù, l'onore diventa idropico. La bontà è tale di per se stessa senza che abbia alcun bisogno di titoli. E tale è anche la bassezza. E la proprietà di qualche oggetto dovrebb'essere giudicata per la sua stessa essenza e non per il nome che le è dato. ('''Re di Francia''', atto II, scena III; 2003)
*Rispetto a una casa tetra e a una moglie odiata, meglio la [[guerra]]. ('''Betramo''', atto II, scena III)
*Se è il [[titoli|titolo]] che disprezzi in lei, io posso crearlo. È strano, il sangue di tutti noi, mescolato insieme, per colore, peso e calore non si distingue, si confonde; però, le differenze sono enormi. ('''Re di Francia''', atto II, scena III)
*Un giovanotto [[matrimonio|sposato]] è un uomo sciupato. ('''Parolles''', atto II, scena III)
*L'[[occasione]] mancata e la dilazione son tuttavia cosparse di dolcezza, e, distillate pur ora nella storta del tempo, faranno traboccare di gioia le ore future, e il piacere supererà e andrà oltre l'orlo. ('''Parolles''', atto II, scena IV; 2003)
*Vieni, o notte. Concluditi, o giorno. Poiché, povero [[ladro]] qual sono, me ne andrò di furto senza esser vista, protetta dalla tenebra. ('''Elena''', atto III, scena II; 2003)
*La trama della [[vita]] è un tessuto misto, bene e male mescolati insieme. ('''Primo nobile''', atto IV, scena III)
*Ma l'[[amore]] che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più». ('''Re''', atto V, scena III; 2003)
*È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'[[amor]] è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante. ('''Bertram''', atto V, scena III; 2003)
*Pure, anche da quel poco che ne sappiamo, possiamo arguire che tutto sia andato per il meglio, e se le amarezze del passato hanno una conclusione così grata, anche più grata sarà la dolcezza del [[presente]]. ('''Re''', atto V, scena III; 2003)
 
==''Venere e Adone''==