Luigi Rasi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 18:
*Se il caricaturista del ''Guerin Meschino'' e di ''Ars et Labor'' {{NDR|Amero Cagnoni}} spinse il suo profondo acume nella satira della cosa, [[Enrico Sacchetti]] si diede tutto a quella dell'individuo. Egli ha voluto accoppiare le due qualità opposte di riproduttore fedele e di creatore, e vi è riuscito in modo mirabile. (p. 146)
 
*Chi, a vedere il Sacchetti, potrebbe credere che da lui così tutto raccolto scaturisse e si diffondesse tanta snellezza, tanta vivacità? Chi lo vede senza conoscerlo, è portato subito a giudicarlo una mezza caricatura lui medesimo in quella testa pallida di cristoCristo dai capelli spioventi sulle spalle misere e alte, dall'occhio dolce, dal sorriso leggermente sardonico, quasi di compassione. Niente affatto. Il Sacchetti porta i capelli lunghi perché il recarsi dal parrucchiere gli è di fastidio, come di fastidio il mangiare, il vestirsi, il camminare. Io credo che egli sia nottambulo, perché alla sera, una volta entrato in un caffè, non trovi più la via di uscirne. Quivi egli sbriga la poca corrispondenza, o sonnecchia. Il fastidio più grande della sua vita è certo l'esercizio dell'arte sua: la risoluzione di prendere la penna in mano, e fissar su la carta quattro segni che gli assicurino il vivere per un paio di giorni, è sempre stato per lui vero martirio.<br>Preferirebbe digiunare. (ppp. 153-154)
 
*Enrico Sacchetti è uno de' più rapidi e più facili fabbricatori di caricature. Non gli è necessario lo studio sul vero dell'individuo: alcune fotografie gli sono sufficienti, e su quelle egli modella con una penetrazione psicologica, fisiologica, acuta, tutta sua, la caricatura, che riesce quasi sempre di una somiglianza perfetta, sempre una pregevole opera d'arte. Ma quando? Quando piace a lui: o meglio quando piace al bizzarro suo spirito. (p. 156)