Francesco Milizia: differenze tra le versioni

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*Fra le magnificenze più celebri di Roma fu il [[foro di Traiano]] con quella superba [[Colonna Traiana|colonna]] nel mezzo, con arco trionfale, con odeo<ref>Odéon, edificio dedicato agli esercizi di canto, alle rappresentazioni musicali, ai concorsi di poesia e di musica.</ref>, con un collegio, colla basilica Ulpia e con una famosa biblioteca. (p. 60)
*Il più considerabile e il meglio conservato {{NDR|tra gli archi a tre fornici}} è quello di [[Arco di Costantino|Costantino]]. Offre un miscuglio ben singolare di due tempi ben lontani l'uno dall'altro, del buono e del cattivo gusto. Per costruirsi quest'arco fu spogliato quello di Traiano che era nel suo gran ''foro''; onde questo monumento, come la Cornacchia della favola, non è bello che per le bellezze altrui. Il bello è tutto di Traiano, il brutto è di Costantino. (p. 54)
*[[Barocco]] è il superlativo del bizzarro, l'eccesso del ridicolo. Il Borromini diede in deliri, ma il Guarino, il Pozzi, il [[Carlo Marchionni|{{sic|Marchione}}]] nella sagrestia di s. Pietro ec. in ''barocco''. (p. 131)
*Il [[Francesco Borromini|Borromini]] portò la bizzarria al più alto grado del delirio. Deformò ogni forma, mutilò frontespizi, rovesciò volute, tagliò angoli, ondulò architravi e cornicioni, e profuse cartocci, lumache, mensole, zigzag, e meschinità d'ogni sorta. L'architettura borrominesca è un'architettura alla rovescia. Non è architettura, è una scarabattoleria d'ebanista fantastico. (p. 164)
*Il Borromini in architettura, il [[Gian Lorenzo Bernini|Bernini]] in scultura, [[Pietro da Cortona]] in pittura, il cavalier [[Giovan Battista Marino|Marini]] in poesia, sono peste del gusto. Peste ch'ha appestato un gran numero di artisti. Non v'è male, da cui non si possa trarre del bene. È bene veder quelle loro opere e abbominarle. Servono per sapere quel che non si deve fare. Vanno riguardate come i delinquenti che soffrono le pene delle loro iniquità per istruzione de' ragionevoli. (pp. 164-165)