Alfredo Melani: differenze tra le versioni

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→‎{{sic|Scoltura}} italiana: l'arte romana del ritratto
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*[...] ai tempi di Commodo era venuto così in voga l'uso dei busti-ritratti che si tagliavano le teste delle statue per sostituirvi effigi note; e si trovò il modo di fare i busti colorati per potere a piacimento cambiar di essi la testa; e si giunse, in quel tempo, perfino a far ritratti di donna colla pettinatura posticcia (di marmo o di bronzo, s'intende) per poterla cavare e cambiare onde seguire la volubilità della moda; per modo che la effigiata trovavasi sempre con la testa acconciata secondo il costume del giorno. (cap. IV, p. 53)
 
*La {{sic|scoltura}} romana essendo espressiva per eccellenza salì molto più insù nell'arte del ritratto di quello che salisse la scoltura dei Greci. Nei ritratti greci trovi sempre la bellezza lieta e non mai scopri la indagine ferma e sicura del carattere del ritrattato. (cap. IV, p. 55)
 
*[...] dopo Michelangelo la {{sic|scoltura}}, per dir come dicono tutti, si [[Barocco|imbarocchisce]], cioè non cerca più il bello, ma il bizzarro, lo stravagante: – i muscoli delle figure si gonfiano, i manti onde sono vestite si avvolgono, si ripiegano goffamente; la personalità soverchia s'impone alla riproduzione del vero. (cap. VIII, p. 160)