Alfredo Melani: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎{{sic|Scoltura}} italiana: ritratti di donna colla pettinatura posticcia
Riga 5:
 
*I [[Civiltà romana|Romani]] furono un popolo positivo e perciò poco inclinato all'arte. Perché gli uomini che si dicono positivi sono quelli i quali non hanno immaginazione e giudicano il mondo nella nuda {{sic|realità}}, nel modo che si presenta ai loro sensi; perciò non potranno essere artisti perché oltre a un fondo di buon senso, l'artista bisogna che sia sensitivo e possegga immaginazione infiammabile. Viceversa i Greci possedendo in grado eminente questa immaginazione, che dicemmo infiammabile, furono un popolo artista per eccellenza; e col sorriso dell'arte conquistò l'affetto dei popoli, mentre i Romani conquistarono i popoli colla forza prepotente. (cap. IV, p. 47)
 
*[...] ai tempi di Commodo era venuto così in voga l'uso dei busti-ritratti che si tagliavano le teste delle statue per sostituirvi effigi note; e si trovò il modo di fare i busti colorati per potere a piacimento cambiar di essi la testa; e si giunse, in quel tempo, perfino a far ritratti di donna colla pettinatura posticcia (di marmo o di bronzo, s'intende) per poterla cavare e cambiare onde seguire la volubilità della moda; per modo che la effigiata trovavasi sempre con la testa acconciata secondo il costume del giorno. (cap. IV, p. 53)
 
*Se parlando di oreficeria del periodo artistico fra Michelangelo e Canova s'impone il Cellini, discorrendo d'intaglio del legno s'impone alla mente [[Andrea Brustolon]] di Belluno le cui cornici a fogliami arricciati e ornati di putti ridenti sono esempi di gusto singolare e libero e di difficoltà tecniche superate con disinvoltura ammirabile. Ma in questo tempo {{NDR|il Seicento}} le difficoltà materiali non {{sic|faceano}} indietreggiar gli esecutori; il marmo allora si lavorava come se fosse stato legno e il legno si accartocciava in mille guise come se fosse stato carta. (p. 181)