Alfredo Melani: differenze tra le versioni

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'''Alfredo Melani''' (1859 – 1928), architetto e critico d'arte italiano.
 
==''{{sic|Scoltura}} italiana''==
==Citazioni di Alfredo Melani==
*Qualunque sia il posto che il popolo romano si merita nella storia dell'arte in generale, in particolare rapporto alla [[Scultura romana|scoltura]], lo ha considerevole, a pensare che il romano col suo temperamento positivista dette impulso grandissimo a una specie d'imitazione scultorica che non è più né quella simbolica degli Egizi, né la imitazione dei Greci innalzata alla bellezza tipica, ma è una imitazione la quale ha per base il ''carattere''. Da ciò scaturì il ritratto.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_M2sC3cInwMcC/page/n4/mode/1up {{sic|Scoltura}} italiana. Parte prima e seconda: statuaria e scoltura ornamentale]'', Ulrico Hoepli, Milano, 1885, (cap. IV, pp. 43-44.</ref>)
 
*I Romani furono un popolo positivo e perciò poco inclinato all'arte. Perché gli uomini che si dicono positivi sono quelli i quali non hanno immaginazione e giudicano il mondo nella nuda realità, nel modo che si presenta ai loro sensi; perciò non potranno essere artisti perché oltre a un fondo di buon senso, l'artista bisogna che sia sensitivo e possegga immaginazione infiammabile. Viceversa i Greci possedendo in grado eminente questa immaginazione, che dicemmo infiammabile, furono un popolo artista per eccellenza; e col sorriso dell'arte conquistò l'affetto dei popoli, mentre i Romani conquistarono i popoli colla forza prepotente.<ref>Da ''{{sic|Scoltura}} italiana. Parte prima e seconda: statuaria e scoltura ornamentale'', Ulrico Hoepli, Milano, 1885, (cap. IV, p. 47.</ref>)
 
*Se parlando di oreficeria del periodo artistico fra Michelangelo e Canova s'impone il Cellini, discorrendo d'intaglio del legno s'impone alla mente [[Andrea Brustolon]] di Belluno le cui cornici a fogliami arricciati e ornati di putti ridenti sono esempi di gusto singolare e libero e di difficoltà tecniche superate con disinvoltura ammirabile. Ma in questo tempo {{NDR|il Seicento}} le difficoltà materiali non faceano indietreggiar gli esecutori; il marmo allora si lavorava come se fosse stato legno e il legno si accartocciava in mille guise come se fosse stato carta.<ref>Da '' {{sic|Scoltura}} italiana. Parte prima e seconda: statuaria e scoltura ornamentale'', Ulrico Hoepli, Milano, 1885, (p. 181.</ref>)
 
==''L'arte di distinguere gli stili''==
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==Bibliografia==
*Alfredo Melani, ''[https://archive.org/details/lartedidistingue00mela_0/mode/1up L'arte di distinguere gli stili]'', Ulrico Hoepli editore, Milano, 1918.
*Alfredo Melani, ''[https://archive.org/details/bub_gb_M2sC3cInwMcC/page/n4/mode/1up {{sic|Scoltura}} italiana. Parte prima e seconda: statuaria e scoltura ornamentale]'', Ulrico Hoepli, Milano, 1885.
 
==Altri progetti==