Aron Jakovlevič Gurevič: differenze tra le versioni

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*Il calo dell'attività economica, il colossale decremento della popolazione in seguito alla [[Peste nera|Grande Peste]] del 1348-49 (intesa dai contemporanei come la manifestazione dell'ira divina per i peccati degli uomini) costituiscono la fonte di una seria crisi psicologico-sociale e morale che colpì anche il ceto mercantile. La morte diventa una vicina conoscente e una permanente minaccia.<ref>Da ''Il mercante'', in ''L'uomo medievale'', 1987, p. 308.</ref>
*Il patriottismo di [[Giovanni Morelli (memorialista)|Morelli]] viene respinto in secondo piano dall'amore per la propria casa e la propria famiglia. Le sue ''Memorie'' abbondano di consigli di questo genere: cerca di nascondere al comune l'entità dei tuoi redditi per evitare di pagare le tasse e dimostra con ogni mezzo di avere solo la metà di ciò che effettivamente possiedi [...].<ref>Da ''Il mercante'', in ''L'uomo medievale'', 1987, p. 308.</ref>
*L'ascesa e il tracollo senza precedenti di [[Jacques Cœur|Coeur]], che dopo essere caduto in disgrazia dovette fuggire dalla Francia e morire in esilio, produssero un'impressione indelebile sui contemporanei sollevando dopo la morte di questo mercante reale il dubbio di [[François Villon]] circa il posto riservato nell'aldilà all'anima di Coeur.<ref>Da ''Il mercante'', in ''L'uomo medievale'', 1987, p. 294.</ref>
*La personalità e i principali valori di vita del mercante italiano della fine del XIV secolo - inizio del XV secolo emergono non meno chiaramente nei ''Ricordi'' di [[Giovanni Morelli (memorialista)|Giovanni di Pagolo Morelli]] (1371 – 1444), abbraccianti il periodo tra il 1393 e il 1421. Questo rampollo di tintori e di drappieri non apparteneva alle famiglie eminenti dell'oligarchia fiorentina né possedeva grandi ricchezze. Mercante di medio rango che con operosità e parsimonia aveva messo insieme un certo patrimonio, nelle sue memorie non destinate alla pubblicazione, espose in maniera sufficientemente aperta i suoi princìpi, i quali erano senza dubbio anche quelli di molti suoi compatrioti-confratelli di classe.<ref>Da ''Il mercante'', in ''L'uomo medievale'', 1987, pp. 302-303.</ref>
*La vita di [[Jacques Cœur|Jacques Coeur]] è piena d'avventure e vicissitudini. Ma lo è anche quella di un commerciante di livello incomparabilmente più modesto come [[Bonaccorso Pitti|Buonaccorso Pitti]], un contemporaneo più anziano di lui (1354 – 1430). Egli prese parte attiva agli affari pubblici di Firenze e, sentendosi alla pari con la più alta aristocrazia, partecipò alle guerre e agli intrighi politici, immischiandosi nella lotta dei partiti della sua città.<ref>Da ''Il mercante'', in ''L'uomo medievale'', 1987, pp. 294-295.</ref>