Aron Jakovlevič Gurevič: differenze tra le versioni

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*Alla ricerca della «fortuna» [[Bonaccorso Pitti|Pitti]] si muove da Firenze a Nizza, da Avignone all'Aja e a Bruxelles, da Augusta a Zagabria, svolge incarichi diplomatici a Londra e a Parigi, presso la corte dell'imperatore del Sacro Romano Impero, occupa alti uffici nella repubblica fiorentina. Mercante avveduto, è anche un accanito giocatore di dadi, il quale perde e vince somme di denaro che poi annota con meticolosa cura.<ref>Da ''Il mercante'', in ''L'uomo medievale'', 1987, p. 295.</ref>
*Il calo dell'attività economica, il colossale decremento della popolazione in seguito alla [[Peste nera|Grande Peste]] del 1348-49 (intesa dai contemporanei come la manifestazione dell'ira divina per i peccati degli uomini) costituiscono la fonte di una seria crisi psicologico-sociale e morale che colpì anche il ceto mercantile. La morte diventa una vicina conoscente e una permanente minaccia.<ref>Da ''Il mercante'', in ''L'uomo medievale'', 1987, p. 308.</ref>
*[[Giovanni Morelli (memorialista)|Morelli]] è un uomo estremamente cauto e prudente. Egli insegna come arricchirsi senza rischio e senza correre dietro al profitto di ciò che è pericoloso. In questo senso Morelli è forse più rappresentativo del ceto mercantile tardo-medievale con la sua fedeltà al principio della «moderatezza».<ref>Da ''Il mercante'', in ''L'uomo medievale'', 1987, p. 302.</ref>
 
==Note==