Renato Rascel: differenze tra le versioni

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* «Ho cercato, innanzitutto, di crearmi una maschera, non tingendomi il volto, o annerendomi il naso; né volevo il successo puntando sulle gambe delle donnine. Volevo creare un personaggio concreto e nello stesso tempo sfasato nel linguaggio»
* «Il pubblico è come un bambino. Se gli si lascia un bel giocattolo lo rompe subito. Bisogna aver pazienza, giocare assieme»
* «Era proprio un mio desiderio quello di portare al pubblico un uomo che non fosse mai vincitore, ma sempre uno sconfitto: anche le mie "bufere", il mio corazziere, il mio Napoleone erano i drammi di un uomo piccolo»
* «Sono un personaggio russo. Potrei fare tutti i personaggi russi che esistono: dalle ''Anime morte'' a quello che prende gli schiaffi. A me ''Il cappotto'' andava bene di taglia e di cervello»