Libri dei Re: differenze tra le versioni

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*Egli {{NDR|[[Geroboamo]]}} continuò a prendere qua e là dal popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote delle alture. Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra. (I, 13, 33 – 34)
*Il Signore stabilirà su Israele un suo re, che distruggerà la famiglia di Geroboamo. Inoltre il Signore percuoterà Israele, il cui agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna sull'acqua. Eliminerà Israele da questo ottimo paese da lui dato ai loro padri e li disperderà oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il Signore. Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a Israele. ([[Achia]]: I, 14, 14 – 16)
*[[Acab]] figlio di Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i suoi predecessori. Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese anche in moglie Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. Eresse un altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito in Samaria. Acab eresse anche un palo sacro e compì ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più di tutti i re di Israele suoi predecessori. (I, 16, 30 – 33)
*{{NDR|[[Elia]]}} si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un [[ginepro]]. Desideroso di morire, disse: "Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri". Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: "Alzati e mangia!". Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: "Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino". Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'[[Monte Oreb|Oreb]]. (I, 19, 4 – 8)
*Elia gli disse {{NDR|a Eliseo}}: "Rimani qui, perché il Signore mi manda al [[Giordano (fiume)|Giordano]]". Quegli rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti lascerò". E tutti e due si incamminarono. Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono a distanza; loro due si fermarono sul Giordano. Elia prese il mantello, l'avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di là; i due passarono sull'asciutto. Mentre passavano, Elia disse a Eliseo: "Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito lontano da te". Eliseo rispose: "Due terzi del tuo spirito diventino miei". Quegli soggiunse: "Sei stato esigente nel domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà concesso; in caso contrario non ti sarà concesso". Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. Eliseo guardava e gridava: "Padre mio, padre mio, cocchio d'Israele e suo cocchiere". E non lo vide più. (II, 2, 6 – 12)