Varvàra Dolgorouki: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*Per viaggiare, [[Aleksandr Sergeevič Dolgorukov|mio padre]] aveva diritto a un vagone di prima classe per lui, la sua famiglia e i domestici. Infatti a quell'epoca, in Russia, se si comperavano dodici biglietti di prima classe, si aveva diritto di occupare un intero vagone. La cosa era molto piacevole, soprattutto perché il vagone veniva semplicemente attaccato a un treno che andava diretto alla nostra destinazione, quindi non c'era bisogno di cambiare. Finalmente si partiva: tra noi, i domestici e il bagaglio il vagone si riempiva. (p. 29)
*Si faceva sosta a Mosca, un lungo intervallo fra due treni che durava quasi tutta la giornata. [...] Naturalmente andavamo sempre al [[Cremlino di Mosca|Cremlino]], ammirando quell'agglomerato senza eguali di splendide antiche cattedrali russe, alla testa delle quali si levava, suprema, la cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine, costruita durante il regno di Giovanni Kalita e nella quale furono incoronati, a cominciare da [[Ivan il terribile|Ivàn il terribile]], tutti gli {{sic|tsar}} russi. (p. 29)
*La cattedrale dell'Arcangelo, situata nel luogo più alto del [[Cremlino di Mosca|Cremlino]], contiene molte miracolose icone e reliquie, tra esse quelle di san Michele, principe di Tchernigoff, nostro antenato. (p. 29)
*Per tutta la Russia si incontravano anche i ''Christà radi yuròdivy'' (semplici, o folli, per amor di Cristo). È difficile credere che qualcuno potesse lasciare la sua casa per sempre, e per sempre andarsene, lasciando cadere la propria identità, conosciuto ormai solo col nome di battesimo, pregando e sostando solo con quelli che li accoglievano, parlando brevemente, da semplice, non avendo ove posare il capo e da semplice dicendo profonde verità. [...] La gente amava quegli yuròdivy, capiva i loro bizzarri ammonimenti, espressi forse solo in nude, incoerenti parole, ma dal profondo della loro anima cristiana non vincolata a regole, in libero contatto con Dio. Alcuni di loro sono stati beatificati. Questo mi appare un modo tutto russo di attenersi strettamente alla propria fede, nella pienezza interiore dell'anima, fuori da qualsiasi precetto. (pp. 40-41)
*Talvolta, d'autunno, nella nostra campagna apparivano dei [[tartari]]. Giungevano con le famiglie, i carri e gran numero di cavalli, in cerca di lavoro. Questo significava che la siccità li aveva costretti ad allontanarsi per un certo tempo dalla loro regione onde salvar se stessi e i loro cavalli dalla fame. I cavalli sono essenziali ai tartari. Li usano per il lavoro, per il trasporto; il loro principale cibo giornaliero è carne di cavallo e latte di giumenta. (p. 50)