Lorenzo Bianchini (regista): differenze tra le versioni

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*La necessità di vivere e raccontare storie misteriose nasce da bambino. I film che trasmettevano in tv mi hanno stimolato a pensare che proprio quel tipo di espressione artistica potesse essere lo strumento per soddisfare quella necessità.<ref name=bib />
*L’evoluzione della tecnologia ha permesso a molte persone di realizzare i propri lavori. Quando ho cominciato io non si poteva veramente fare un tubo: ho iniziato con le prime videocamere, i primi piccoli programmi di montaggio, che costavano tra l’altro molto e non tutti potevano permetterseli. Adesso con molto meno puoi permetterti tutto, c’è gente che gira film con il telefonino e sempre sul cellulare può anche montarli.<ref name=bic />
*L’idea di ''Radice quadrata di tre'' nasce quasi suggerita dalle inquietanti location naturali dei sotterranei della scuola in cui è stato girato. Interminabili corridoi, labirintici sotterranei, angoli angusti e nascosti, intrappolati quasi in un’altra dimensione… L’intenzione era di trasformare quegli ambienti in una sorta di percorso infernale che ti trascinava, ti risucchiava, quasi, verso i meandri più lontani, claustrofobici e sconociutisconosciuti di una realtà parallela, di una sorta di sogno, di incubo.<ref name=bia />
*L’impressione è che ci sia gente che si dà da fare, che porta avanti in maniera personale il proprio modo di vedere le cose: c’è chi si avvicina al mio mood e altri che si avventurano su progetti più splatter, più truculenti. Ce n’è per tutti i gusti, ma le cose che vengono girate sono poco viste, tutto rimane relegato a festival, quasi sempre indipendenti anche loro, circuitazioni rapide, sotterranee. È davvero un peccato.<ref name=bic />
*Ma si tratta sempre di parole delicate: indipendenza cosa dovrebbe significare, che si fa quel che si vuole?<ref name=bic />