Guido Ceronetti: differenze tra le versioni

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*Tra minorenni che stuprano, che rapinano, che ammazzano, che si pervertono nelle fogne dell'eroina, in un mare, in un Oceano Pacifico di vigliacchi, guardane lì uno, magrolino, inerme, dagli occhi d'infinita innocenza, che si butta a fare da scudo... che si tira addosso la furia assassina per proteggere... Ti sei buttato avanti a fare da scudo per destino di luce... perché 'non potevi fare altrimenti' e non si può altrimenti quando si è nati per questo, per testimonianza della luce, per provare con un atto assoluto d'immolazione la clandestina presenza di un'Incorruttibilità. (''Un fiore per Emanuele'', in ''Cara incertezza'', Adelphi, 1997)
*Tutto è dispersione, lacerazione, separazione, rotolare di ruota senza carro, e questo ha nome ''esilio'', o anche ''mondo''.<ref>da ''Tra pensieri'', [[Adelphi]], Milano, p.11</ref>
*''Urlate urlate urlate urlate.'' | ''Non voglio lacrime. Urlate.'' | ''Idolo e vittima di opachi riti'' | ''Nutrita a forza in corpo che giace'' | ''Io [[Eluana Englaro|Eluana]] grido per non darvi pace'' || ''Diciassette di coma che m'impietra'' | ''Gli anni di stupro mio che non ha fine.'' | ''Una marea di sangue repentina | Angelica mi venne e fu menzogna'' | ''Resto attaccata alla loro vergogna'' || ''Ero troppo felice? Mi ha ghermita'' | ''Triste fato una notte e non finita.'' ([...)] || ''Ho bussato alla porta del Gran Prete'' | ''[[Papa Benedetto XVI|Benedetto]]: Santità fammi morire!'' | ''Il [[papa]] è immerso in teologica fumata'' | ''Mi ha detto da una finestra un Cardinale'' | ''Bevi il tuo calice finché sia secco'' | ''Ti saluta Sua Santità con tanto affetto'' || ''Ho bussato alla porta del [[Dalai Lama]].'' | ''Tu il Riverito dai gioghi tibetani'' | ''Tu che il male conosci e l'oppressura'' | ''Accendimi [[Nirvana]] e i tubi oscura'' | ''Ma gli occhi abbassa muto il [[Tenzin Gyatso|Dalai Lama]].'' || ''Ho bussato alla porta del Tribunale'' | ''E il Giudice mi ha detto sei prosciolta'' ([...)] || ''Ho bussato alla porta del [[Dio|Signore]]'' | ''Se tu ci sei e vedi non mi abbandonare'' | ''Chiamami in cielo o dove mai ti pare'' | ''Soffia questa candela d'innocente'' | ''Ma il Signore non dice e non fa niente'' || ''Ho bussato alla porta del [[Beppino Englaro|padre mio]]'' | ''Lui sì risponde! Figlia ti so capire'' [...] (da ''Ballata dell'angelo ferito''<ref>In ''Le ballate dell'angelo ferito'', Edizioni Il Notes Magico, 2009.</ref>)
*Va messo in luce questo stupefacente esempio di barbarie medica, politica, sociale: la fabbrica dei giubilati, degli esclusi, dei frustrati del sesso, e dell'amore a sfondo sessuale, a partire da un'età prossima alla settantina, o ancor prima, fino alla spossatezza e alle disperazioni di quelli che la geriatria contemporanea non abbandona neppure al di là dei cento. La rinuncia forzata è, approssimativamente, di una trentina d'anni, la durata media del tempo iuvenile. Per disabili e carcerati, in paesi civili, qualcosa si è mosso e si sta muovendo; ma per i vecchi-maschi, eterosessuali, coniugati o soli (quelli di cui posso conoscere meglio e condividere le sciagure della longevità) si muoverà mai qualcuno? (...) Il ricorso alle prostitute non è certo un rimedio. La [[prostituzione]] degrada l'uomo, molto più della donna. Del resto le battone sono una specie in estinzione. Ma dal momento che già esiste nell'Europa non cattolica il servizio erotico volontario per i disabili, non dovrebbe essere fatto un passo successivo estendendolo a tutti i vecchi d'immaginazione vivace e di speranza morta? Le ierodule erano persone sacre che compivano un servizio presso tutti gli antichi templi d'Occidente come d'Oriente: si tratterebbe di far riemergere secondo una socializzazione d'anno Duemila, quella sacralità femminile, del corpo offerto liturgicamente per amore della Divinità, che certissimamente non è mai morta. (...) Disse una volta Buddha a un monaco che, in città, aveva frequentato prostitute: - Era meglio per te mettere il tuo arnese tra le fauci di una tigre, piuttosto che tra le gambe di una donna! (...) Però, caro Dottor Buddha, non siamo che poveri esseri mortali, e se ai denti di una tigre preferiamo le carezze compensatrici di una donna illegittimamente giovane - per il diritto di sognare - faremo di colpo scattare l'inesorabile, se la temiamo, punizione karmica?<ref>da un articolo su la Repubblica, ''Un servizio erotico volontario per evitare la barbarie della vecchiaia senza sesso'', 1 aprile 2014</ref>