Alberto Moravia: differenze tra le versioni

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* A [[Roma]] è avvenuto il contrario di quello che avviene nelle altre capitali: la città si è ingrandita e arricchita; ma è rimasta legata a un’idea del vivere elementare e grossolana. Cinica, scettica, priva di ideali, materiale, ottusa, Roma presenta insomma lo spettacolo sconcertante di una capitale il cui fine principale anzi unico sia quello di vivere alla giornata o meglio di sopravvivere.<ref>Da ''[https://rep.repubblica.it/pwa/anteprima/2018/05/04/news/la_grande_bellezza_roma_com_era_e_com_e_-195542592/ La grande bellezza: Roma com’era (e com’é)]'', ''Rep.repubblica.it'', 4 maggio 2018.</ref>
 
*{{NDR|A [[Segesta]]}} Ascesi così, con gli occhi rivolti a terra e il sangue invaso da un fitto benessere, che mi pareva emanare dal luogo: finalmente levai lo sguardo e mi accorsi allora che ero sotto il tempio.<ref name="segesta">Citato in Ernesto Di Lorenzo, ''[http://palermo.repubblica.it/dettaglio/quando-segesta-affascino-alberto-moravia/1401211 Quando Segesta affascinò Alberto Moravia]'', ''la Repubblica'', 6 dicembre 2007.</ref>
*{{NDR|[[Pier Paolo Pasolini]] scandalizzava quella}} borghesia italiana che in quattro secoli ha creato i due più importanti movimenti conservatori d'Europa, cioè la [[controriforma]] e il [[fascismo]].<ref>Citato in Wu Ming 1, ''[https://www.internazionale.it/reportage/wu-ming-1/2015/10/29/pasolini-polizia-anniversario-morte La polizia contro Pasolini, Pasolini contro la polizia]'' ''Internazionale.it'', 29 ottobre 2017.</ref>
*Debbo a [[Vitaliano Brancati]], scrittore da me stimato, la visione d'un [[tramonto]] unico: non alla Plaja ma al [[teatro greco di Siracusa]], là dove il mare dei greci è il giusto fondale.<ref>Citato in Igor Man, ''Igor d'Arabia'', a cura di Marcello Sorgi, Aragno, Torino, 2012.</ref>
*Dietro la spiaggia, oltre un istmo di sabbia, si apre uno dei tanti porticcioli di [[Procida]]: un'insenatura rotonda, guardata da due promontori verdi, e in fondo, addossata alla costa, una fila di case. Sono le case per cui Procida è o dovrebbe essere famosa: specie di alveari dai colori teneri, scoperchiati e con le celle in piena luce. Le celle sono le terrazze ad arconi fittamente sovrapposte, con porte verdi in fondo alle terrazze, trecce di paprica rosse penzolanti dagli archi, panni di tutti i colori appesi a mezz'aria.<br>Disposte in cerchio intorno al porto, queste case rosa, gialle, azzurre e bianche sono tutte un po' sbilenche, un po' consunte, un po' diroccate; si pensa che il vento e il mare le abbiano corrose allo stesso modo della costa vulcanica che, a guisa di mensola, si sporge sopra di esse. Ma la mancanza di angoli acuti, quel confondersi delle loro tinte delicate e incantevoli ricordano pure i gelati di questi paesi. Anzi un solo gran gelato di sapori diversi in lenta liquefazione, coi buchi delle terrazze fatti col cucchiaio.<ref>Da 'L'Isola di Graziella'', in ''Le vie d'Italia'', dicembre 1960, Touring Club Italiano. In M. L. Santoli e M. Stanghellini, ''I grandi libri'', vol. I, Zanichelli, Bologna, 1971, pp. 555-556.</ref>
*Gli uomini veramente di profondo senso religioso non si scandalizzano mai. Insomma, non credo che Cristo si scandalizzasse mai... [...] Anzi non si è mai scandalizzato. Si scandalizzavano i farisei.<ref>Dal film-documentario ''[[Comizi d'amore]]'' (1964) di [[Pier Paolo Pasolini]]; citato in Pier Paolo Pasolini, ''Per il cinema'', a cura di Walter Siti e Franco Zabagli, Mondadori, Milano.</ref>
*Guardando la mano di Cora che si abbarbica sul vetro nero della bottiglia con le dita lunghe e bianche, e al fiotto schiumoso che a scosse ripetute e successive, erompe nei bicchieri; non posso fare a meno, dico, di pensare che a quello stesso modo, nella casa di Cora, al momento dell'orgasmo, erompe, dopo una lunga preparazione, il seme maschile.<ref>Da ''L'attenzione'', Bompiani, Milano.</ref>