Osvaldo Guerrieri: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Osvaldo Guerrieri==
*{{NDR|Sul programma di Raitre}} Altro che tv verità. Facendo uscire dai laboratori la pratica dello [[psicodramma]] e presentandola su Raitre nel ciclo domenicale intitolato ”[[Da Storia nasce Storia|Da storia nasce storia]]”, [[Ottavio Rosati]] tenta addirittura di realizzare la tv segreta, la tv del profondo, la tv dell'inconfessabile. Chi non sa molto della funzione terapeutica dello psicodramma e si siede dinanzi al teleschermo, potrebbe pensare a una forzatura della fiction, a una furbesca esasperazione dei fatti di vita. E magari direbbe che i panni sporchi ognuno deve lavarseli in casa propria. Ma lo psicodramma non vuole la solitudine. Sia giusto o sbagliato, esige che il nero raggrumatosi in fondo al cuore venga non solo portato alla soglia della coscienza, ma sia esposto pubblicamente, "rappresentato", dibattuto con altri a scopo liberatorio e in tutte le possibili varianti<ref>''Con il Papa e un'attrice il video è una porta sull'inconscio'', 26 Novembre 1991 [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,23/articleid,0887_01_1991_0289_0021_12316803 La Stampa]</ref>.
*{{NDR|Su ''War and Peace'' del Gob Squad}} Benvenuti nel salotto di Anna Pavlovna Scherer e benvenuti fra i destini incrociati di “[[Guerra e pace]]”, anzi di “War&Peace”. Per far che? Per giocare alla guerra? Per preoccuparci della nostra pace? Ma non pensiate, una volta entrati nel “salon”, di cominciare a vivere nel romanzo di [[Lev Tolstoj]], ossia nell’unica e fluviale narrazione epica degli ultimi due secoli. Preparatevi invece a farvi acciuffare da una specie di happening beffardo e tecnologico che la compagnia anglo-tedesca del Gob Squad, saldamente domiciliata a Berlino, ha rielaborato smontando il monolite letterario e adattandolo alla dimensione del cabaret, della farsa baraccona, dello sfottò che tuttavia, e per fortuna, non cerca di eludere temi tremendamente seri.<ref>''“Guerra e Pace” del Gob Squad''
*{{NDR|Su [[Ottavio Rosati]]}} Eccola, la serata imprendibile, frammentata, scheggiata de ''La Moreno (che tutti sanno chi è) per [[Pirandello]] e [[Ciascuno a suo modo]]''. Eccola la Grande Improvvisazione che culminerà negli esempi di psicodramma condotti da Zerka Moreno, vedova di [[Jacob Levi Moreno]], inventore di questo discusso metodo psicoterapeutico. Ecco, infine, il folle giuoco, amministrato sapientemente da [[Ottavio Rosati]] e offerto a un pubblico numerosissimo, adescato da lusinghe un po' stregonesche, un po' scientifiche, un po' clownesche. [...] Su, nei palchi, alcuni sembrano impazzire, litigano a distanza, se la pigliano con Rosati che, travestito da usciere, fa il burattinaio e il buttafuori. Nell'atmosfera accesa, il fantasma delle serate futuriste occhieggia sornione<ref>''Moreno, Pirandello: un folle gioco'', 17 Settembre 1986 [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,23/articleid,0995_01_1986_0218_0023_13715852/ La Stampa]</ref>.
*{{NDR|Sullo [[psicodramma]] di [[Rosalia Maggio]]}} In queste settimane sono passati molti casi esemplari sul palcoscenico di [[Ottavio Rosati|Rosati]]. L'altra sera è stata la volta di [[Rosalia Maggio]], che ha rivissuto e discusso un episodio molto drammatico della sua vita. ''Storia di un Papa apparso ad un'attrice'' era il sottotitolo della trasmissione; e Rosalia, prima con serena oggettività, poi con voce rotta e smorzata, ha raccontato un giorno lontano nel 1968, quando, letteralmente alla fame, pensò di prostituirsi. [...] Si veste, si pettina, si trucca. La tv è accesa. Le dà uno sguardo distratto, c'è [[Papa Giovanni XXIII|Papa Giovanni]] in visita ai carcerati di Regina Coeli (ma Giovanni XXIII non era morto nel 63?). Il Papa la guarda: "Sì, sì, bravo - dice lei - tu tieni tutto, casa, soldi. Io vado a fare la puttana: le mie figlie devono mangiare!". Rosalia sta per uscire. Ma un'occhiata del Papa, che lei crede diretta a sé, la immobilizza. In quel momento squilla il telefono. È un'offerta di lavoro, un film. Non sono molti soldi, ma bastano per uscire dall'incubo, per cambiare vita. E per provare immensa gratitudine verso il Papa, che rivive nell'immaginazione di Rosalia in un incontro che non c'è mai stato. Tra scambi di ruolo, immedesimazione e allontanamento, lo psicodramma attraversa tutti i tormenti segreti di una donna. C'è da chiedersi se lo psicodramma non abbia un vizio di fondo; se cioè, impostato su un'attrice, non sia destinato fatalmente all'esibizionismo, alla simulazione. Possiamo dar credito a chi finge per mestiere? L'obiezione è così legittima, anzi così ovvia, che la stessa Rosalia si sente autorizzata a precisare che lei non recita mai. Anche in scena si limita a vivere. Più bello e più spietato di così...<ref>''Con il Papa e un'attrice il video è una porta sull'inconscio'', 26 Novembre 1991 [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,23/articleid,0887_01_1991_0289_0021_12316803 La Stampa]</ref>.
*{{NDR|Sul Giulio Cesare di Alex Rigola al Carignano}} Questo “Giulio Cesare” ha le caratteristiche di un teorema politico. Utilizzando le parole di [[Shakespeare]] pone interrogativi micidiali. Bruto e compagni uccidono Cesare per difendere l’idea di una democrazia che ai loro occhi è compromessa. Ma essi non sanno gestire le conseguenze della loro azione, fuggono, combattono e a differenza degli avversari non hanno una strategia, sono divisi, soccombono. E diventa inevitabile chiedersi se la democrazia può nascere dal sangue e se può essere esportata o imposta con le armi.<ref>''Il “Giulio Cesare” al Teatro Carignano di Torino''
*{{NDR|Su Zerka Toeman Moreno}} Strana la parentela tra [[Jacob L. Moreno|Moreno]] e [[Pirandello]]. I due non si frequentarono né si conobbero. Ma un legame indiretto esisteva. Racconta la signora Zerka: "Quando Moreno era in Austria, sovrintendente in un campo profughi, divenne amico dello psicologo italiano Ferruccio Banissoni al quale parlò delle proprie teorie. E' probabile che Banisssoni abbia portato a Roma le idee di Moreno". Ma Moreno entrò in contatto con l'ambiente teatrale italiano. "Conobbe soprattutto la [[Eleonora Duse|Duse]], all'epoca in cui era legata a [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]]. Lo colpì il fatto che Eleonora rifiutasse di imparare a memoria la parte e recitasse con l'aiuto di molti suggeritori: respingeva inconsciamente la parola dell'autore, tendeva all'improvvisazione. Tutto questo faceva un certo effetto su Moreno che riconosceva nel teatro i conflitti che la psicoanalisi ha sempre cercato di sciogliere: il rapporto con la Duse fu dunque una specie d'illuminazione, forni a Moreno la dimostrazione dello stretto legame che unisce il teatro alla pratica analitica"<ref> ''Intervista con la Moreno, protagonista tra scienza e teatro'', 12 Settembre 1986 [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0995_01_1986_0214_0003_13711677 La Stampa]</ref>.
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