Guido Ceronetti: differenze tra le versioni

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*[[Libro|Libri]]. Quanti di noi sarebbero naufraghi senza speranza in una notte atlantica, senza le voci che si levano e ci chiamano dai libri. (§ 322)
*La [[bellezza]] è il ponte unico che ci collega con l'infinito. È apparsa per frenare l'intollerabilità del male umano e del suo lamento nella porzione di Essere che ci limita e opprime. (§ 343)
*Nelle espressioni che implicano aprirsi (a tutte le culture, alle diversità, a tutti i poveri, a tutti quelli che chiedono di entrare, anche a tutte le sofferenze) c'è vocazione e quasi smania di prostituirsi, è buttarsi via su qualsiasi marciapiede.<ref name=giornale/>
 
==''La fragilità del pensare''==