Osvaldo Guerrieri: differenze tra le versioni

critico teatrale, giornalista e scrittore italiano
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Versione delle 19:23, 26 set 2020

Osvaldo Guerrieri (1944 – vivente) è un critico teatrale, giornalista e scrittore italiano.

Citazioni di Osvaldo Guerrieri

  • [Su Zerka Toeman Moreno] Strana la parentela tra Moreno e Pirandello. I due non si frequentarono né si conobbero. Ma un legame indiretto esisteva. Racconta la signora Zerka: "Quando Moreno era in Austria, sovrintendente in un campo profughi, divenne amico dello psicologo italiano Ferruccio Banissoni al quale parlò delle proprie teorie. E' probabile che Banisssoni abbia portato a Roma le idee di Moreno". Ma Moreno entrò in contatto con l'ambiente teatrale italiano. "Conobbe soprattutto la Duse, all'epoca in cui era legata a D'Annunzio. Lo colpì il fatto che Eleonora rifiutasse di imparare a memoria la parte e recitasse con l'aiuto di molti suggeritori: respingeva inconsciamente la parola dell'autore, tendeva all'improvvisazione. Tutto questo faceva un certo effetto su Moreno che riconosceva nel teatro i conflitti che la psicoanalisi ha sempre cercato di sciogliere: Il rapporto con la Duse fu dunque una specie d'illuminazione, forni a Moreno la dimostrazione dello stretto legame che unisce il teatro alla pratica analitica."[1]
  • [Su Ottavio Rosati] Eccola, la serata imprendibile, frammentata, scheggiata de La Moreno (che tutti sanno chi è) per Pirandello e Ciascuno a suo modo. Eccola la Grande Improvvisazione che culminerà negli esempi di psicodramma condotti da Zerka Moreno, vedova di Jacob Levi Moreno, inventore di questo discusso metodo psicoterapeutico. Ecco, infine, il folle giuoco, amministrato sapientemente da Ottavio Rosati e offerto a un pubblico numerosissimo, adescato da lusinghe un po' stregonesche, un po' scientifiche, un po' clownesche. [...] Su, nei palchi, alcuni sembrano impazzire, litigano a distanza, se la pigliano con Rosati che, travestito da usciere, fa il burattinaio e il buttafuori. Nell'atmosfera accesa, il fantasma delle serate futuriste occhieggia sornione. "[2]
  • [Su da Storia nasce Storia] Altro che tv verità. Facendo uscire dai laboratori la pratica dello psicodramma e presentandola su Raitre nel ciclo domenicale intitolato ”Da storia nasce storia”, Ottavio Rosati tenta addirittura di realizzare la tv segreta, la tv del profondo, la tv dell'inconfessabile. Chi non sa molto della funzione terapeutica dello psicodramma e si siede dinanzi al teleschermo, potrebbe pensare a una forzatura della fiction, a una furbesca esasperazione dei fatti di vita. E magari direbbe che i panni sporchi ognuno deve lavarseli in casa propria. Ma lo psicodramma non vuole la solitudine. Sia giusto o sbagliato, esige che il nero raggrumatosi in fondo al cuore venga non solo portato alla soglia della coscienza, ma sia esposto pubblicamente, "rappresentato", dibattuto con altri a scopo liberatorio e in tutte le possibili varianti.[3]
  • [Da Istantanee] Robert Doisneau fotografava baci. Baci in bianco e nero. Nella Parigi occupata, nella Parigi liberata, fra i cavalli di frisia dei Lungosenna, dopo la pioggia o con il sole, in un vento passionale, sul bordo di una panchina o al tavolo d’un bistrot, baci. Come in una rapina angelica, la Rollei di Doisneau rubava.Sono famosi quei baci. Patinati di struggimento, sono diventati le cartoline del Mai Più. Quando mai rivedremo il garzone di bottega, forse di fornaio, che nel 1951 preme sui pedali del triciclo e, pedalando, protende la testa davanti a sé, verso il cassonetto con il coperchio sollevato ad ala? Lì dentro, nel cassonetto, accovacciata sotto l’ala, c’è una ragazza.<ref>
  • [Da Schiava di Picasso] «Sono Picasso».«So chi è lei» rispose Dora sostenendo senza imbarazzo lo sguardo del pittore che in quel momento era il più celebre, il più corteggiato e il più vilipeso di Parigi. Dichiarò secca: «Mi chiamo Dora Maar: fotografa».Disse queste parole in spagnolo e Picasso se ne mostrò piacevolmente sorpreso.«Forse la signorina Dora è spagnola?» domandò con un sorriso e con quella voce che, nei toni bassi, prendeva una cupa sonorità di pietra cava.

Bibliografia

Note