Raffaello Barbiera: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Luigi Capranica
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*Incontriamo in casa Maffei il poeta civile più acclamato, il poeta alla moda, il prediletto delle signore: [[Aleardo Aleardi]]. A prima vista, egli poteva essere scambiato per un tenore di grazia, ma appena apriva bocca, si comprendeva che per fortuna era ben altro. Egli splendeva in quel tempo, nello zenit della sua gloria e de' suoi teneri affetti. E quanti, troppi, teneri affetti!... Come il Gazzoletti<ref>Antonio Gazzoletti (1813–1866), giurista e poeta italiano.</ref> scriveva alla Maffei, egli s'innamorava ogni giorno; ma non era mai pago de' propri idoli. Anima non volgare, anelando all'ideale, sperava, al pari del Raffaello del suo idillio gentile, di trovarlo in questa valle di delusioni:<div align=center>Onde questa mi piovve insaziata<br>Ansia d'un bello che non trovo in terra?</div> (cap. XVI, p. 255)
 
*Il marchese [[Luigi Capranica]], romano, gentiluomo affabile, dell'antica razza, entrava nel salotto {{NDR|della contessa Maffei}} con quel suo dondolio tutto particolare, sorridendo fra la fulva barba. Per difendere un giorno a Roma la moglie d'un suo amico dalle maldicenze d'un nobilastro, provocò quest'ultimo a un duello alla spada; e il ferro dell'avversario lo colpì trapassandogli il polmone. (cap. XIX, p. 300)
 
*Quando {{NDR|nel salotto della contessa Maffei}} la [[Teresa Stolz|Stolz]] si decideva a cantare, era una festa. Ella lanciava sulla folla elegante le sue note vibrate come squilli. Nel "Pace, o gran Dio!" della ''Forza del {{sic|Destino}}'', {{sic|commoveva}} persino i matematici. (cap. XIX, p. 305)