Raffaello Barbiera: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Anselmo Guerrieri Gonzaga
→‎Citazioni: Carlo De Cristoforis
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*La memoria e l'erudizione svariatissima e sicura di [[Cesare Giulini della Porta|Cesare Giulini]] erano prodigiose. Studii speciali aveva compiuti nella scienza diplomatica e nella storia delle più celebri famiglie d'Europa ch'egli conosceva nei particolari più minuti. Quanti aneddoti raccontava in casa Maffei, masticando distrattamente qualche lettera che si toglieva di tasca! Le sue distrazioni rimasero famose alla pari della sua erudizione. Una sera discorrendo, masticò una lettera dai grossi suggelli di ceralacca, e avrebbe tutto inghiottito se gli ascoltatori non l'avessero pregato di risparmiarsi quel pasto. (cap. 10, p. 155)
 
*A [[Carlo De Cristoforis]], la natura concesse un singolare accoppiamento di facoltà, {{sic|poich'egli}} discorre colla stessa competenza di cose militari e sul credito. (cap. 11, p. 166)
 
*In quel ricevimento del primo anno dell'indipendenza<ref>1861.</ref>, emergeva il conte Cesare Giulini della Porta, del quale si narrava un nuovo recente servigio reso alla causa nazionale. Alla vigilia della guerra<ref>Seconda guerra d'indipendenza del 1859.</ref> egli andò a Corsico<ref>Comune dell'attuale città metropolitana di Milano.</ref>, e là, {{sic|ajutato}} dalla sua potente memoria, notò {{sic|tutt'i}} reggimenti austriaci che passavano; quindi poté mandare in Piemonte precise notizie delle truppe nemiche. Cavour, convinto più sempre del singolar valore di lui, si affrettò ad offrirgli una prefettura, un'ambasciata, un portafogli; ma egli, modesto, rifiutò tutto. Il 19 novembre 1862, a soli quarantasette anni, il Giulini moriva, con acerbissimo dolore degli amici del salotto Maffei, che nei giorni più ardui {{sic|aveano}} trovato in lui un ispiratore e una guida sapiente. (cap. 14, p. 241)