Desiderato Chiaves: differenze tra le versioni

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*La facilita di verseggiare in lui era veramente meravigliosa; le strofe e le rime gli sgorgavano giù dalla penna e anche dalle labbra, come un'acqua che scorre dalla fonte; parodiando l'allora di moda {{sic|abbondosa}} risonanza della strofa avvolgentesi {{sic|sopraccarica}} d'epiteti, egli era capace d'improvvisare per ore carmi alla Prati<ref>[[Giovanni Prati]].</ref>, in cui la melodia vi accarezzava l'orecchio, e non c'era in quel profluvio di parole né pensieri e talvolta {{sic|né anche}} il senso. Quante volte, ho visto il Prati medesimo ridere di cuore a quella amena parodia della sua maniera! ([[Vittorio Bersezio]])
 
*Ritornando alla Camera, nel 1866, dopo parecchi anni in cui aveva voluto rimanere all'infuori della vita parlamentare per consacrarsi al suo ufficio d'avvocato e ai domestici interessi, il Chiaves, con parola incisiva, con ironia garbata, elegante, ma amaramente severa, condannava i metodi empirici, senza convinzione, qualche volta senza dignità, di governo e di condotta parlamentare del [[Agostino Depretis|Depretis]], il quale iniziava allora quel così detto trasformismo, che eccitava nelle aure governative la confusione, la immoralità, lo scetticismo. ([[Vittorio Bersezio]])
 
==Note==