Mathieu-Richard-Auguste Henrion: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Ario nel concilio di Nicea
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*{{sic|Consecrarono}} essi {{NDR|Saulo e Barnaba}} un anno alla missione di Antiochia e la resero sì florida, che la si può {{sic|risguardare}} come la culla del cristianesimo; e di fatti si è di là che i fedeli cominciarono a portare il nome di Cristiani. (vol. I, libro I, p. 31)
 
*Costui {{NDR|[[Ario]], nel concilio di Nicea del 325}}, senza nascondere il suo modo di pensare, diceva a dirittura che il Figliuol di Dio, era stato creato dal nulla, che non avea sempre esistito; che egli era mutabile di sua natura e che in forza del suo libero arbitrio avea voluto rimaner buono; che avrebbe potuto egualmente appigliarsi al vizio; che insomma esso era una creatura e un opera di Dio. Anzi, valendosi di espressioni sacrileghe e di indegni paragoni, soggiugnea che il Figlio di Dio era affatto estraneo al Padre quanto alla sostanza, che non ne era il Verbo o la propria sapienza, ch'egli non ne era la virtù naturale e verace, e che la santa Scrittura gli attribuiva sol questo nome in quella guisa lo dà alle locuste ed ai bruchi. I vescovi protettori dell'eresiarca stavano chetamente ad udirlo pronunziar siffatte bestemmie, anziché fremerne d'orrore. (vol. I, libro VII, p. 234)
 
*[[Gregorio Nazianzeno|Gregorio di Nazianzo]], [...], non si distinse meno per la sua profonda dottrina che per la sua eloquenza, piena di nobiltà e di calore. Egli possedeva a tal segno il dono dell'intelligenza delle sante Scritture e de' più alti misteri, che fra i padri della Chiesa è considerato per la sublimità e per la penetrazione come san Giovanni fra gli Evangelisti. Assicurasi che di tutti gli antichi dottori, ei solo fu quello che non avanzò proposizione alcuna la quale avesse qualche apparente conformità coll'errore. Questi lumi e questa esattezza gli hanno procacciato per eccellenza il titolo di Teologo. (vol. I, libro VIII, p. 287)