Giorgio Manganelli: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Concupiscenza libraria: + 1 con wikilink per voce bio
→‎Concupiscenza libraria: + 3 con wikilinks per voce bio
Riga 99:
*''I trattenimenti'' sono stati pubblicati nel 1587, a Siena; [[Scipione Bargagli]] è un autorevole, prestigioso senese. Essere senesi nel 1587 non è né agevole né divertente; ed è questo un punto essenziale per accostarsi ai ''Trattenimenti''. Siena è l'ultima città toscana a cedere all'invadenza fiorentina; nel 1554 è stata assediata e sconfitta; in quell'anno cessa per sempre la sua storia autonoma [...]. Il Bargagli è un aristocratico sopravvissuto ad una catastrofe, e di questo fa la materia del suo narrare. (pp. 156 e 158)
*[[Mary Lamb]] era entrata nella letteratura inglese per una strada un po' indiretta: assistita da una tumultuosa follia aveva assassinato a coltellate la vecchia madre inferma. Un modo indiretto, ho detto, per attingere le regioni della letteratura. Riconosciuta pazza di intermittente demenza, Mary Lamb venne affidata alle cure del fratello [[Charles Lamb| Charles]], letterato tra gli squisiti, ed anima tenerissima e sommessa; e a Mary, Charles consentì una vita protetta e attiva, la vita umbratile di una letterata tenuta per mano dalla follia. (p. 161)
*Alla fine del 1936 giungeva a Roma [[Ernst Bernhard]], lasciandosi alle spalle, da esule, la Germania, e disponendosi a vivere, da sradicato, le proprie tradizioni in travestimenti simbolici e mentali, e a scoprirsi, infine, una vocazione protetta ma non legata al prestigio di un luogo. A Roma, molle «madre mediterranea», egli concludeva la prima fase di una faticosa ascesi intellettuale, che aveva saldato varie e ardue esperienze nella [[Carl Gustav Jung|psicanalasi junghiana]], periglioso e drammatico conglomerato di ritrovate, violente mitologie, simboli riposti a fuoco davanti ad occhi disavvezzi e diffidenti. (p. 269)
*Il lavoro di [[Ernst Bernhard]] fu inteso ad una ostinata, e anche lieta eversione; «l'errore fondamentale della nostra civiltà» è il suo amore dell'ordine, dell'attendbilità, della ponderatezza, dell'equilibrio; il malato e il proscritto – i socialmente esclusi – sono più prossimi al riconoscimento di sé, al momento «anormale e mostruoso» della individualità, che non la collettività «sana». Pertanto, consapevole del fatto che nessuno è peggiore del buon cittadino, e che una legge giusta è più vessatoria di una legge ingiusta perché ti vuole suo complice, Bernhard aveva trovato a Roma una dimora congeniale, un luogo complice e ragionevolmente disonesto. (p. 271)
*A conclusione e culmine del suo destino, [[Ernst Bernhard|Bernhard]] aspirava forse a sciogliere la sua personalità in una condizione definitivamente equorea, insinuante, inalterabile e insieme capace di tutte le forme; perfettamente disponibile a tutte le metamorfosi. Il 25 giugno del '65, quattro giorni prima di morire, rievocava e dettava un sogno: «Entro in una specie di teatro, dove vengono distribuite le diverse parti. A me viene assegnata la parte che devo rappresentare, di non rappresentare cioè alcuna parte». (p. 271)
*La [[La Settimana Enigmistica|«Settimana enigmistica»]] è una esplicita indicazione allegorica: un enigma che esce ogni settimana, è vile e distruttivo. (p. 279)
*In Inghilterra, dove [[Angus Wilson]] è considerato tra i pochissimi romanzieri importanti, lo si è definito spesso scrittore satirico, ironico narratore della società inglese del dopoguerra, che vede mescolati esemplari di assai lontane generazioni: uomini nuovi del ''welfare state'', e residui di una sconfitta aristocrazia, inetta ed eloquente. A me pare che Wilson abbia tentato un obiettivo assai più periglioso: una descrizione di società che della satira ha il disdegno ma non la buona coscienza; il rancore, senza la dignità ideologica; l'ironia ma non il distacco. È racconto insieme ilare e torvo; dignitoso e indiscreto; appunto, sgradevole. (p. 378)