Giorgio Manganelli: differenze tra le versioni

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*Un'anima chiocciolosa quella del [[Filippo Bonanni|Buonanni]], un'intelligenza a spirale, golosa di enigmi, di elaborate invenzioni, di stravaganze matematiche, di giochi geometrici; dunque, invaghita delle chiocciole, animali taciturni, occulti, e insieme labirintici. (p. 147)
*Ama il [[Filippo Bonanni|Buonanni]] la piccolezza delle chiocciole, la loro misteriosa generazione – le credeva nate dalla materia inorganica – la struttura sapiente, e soprattutto il disegno, l'incantevole stravaganza delle linee tortili che definiscono uno degli oggetti vivi – come altrimenti chiamarli? – più estrosi della [[Creazione]]. (pp. 147-148)
*[[Pietro Fortini]] è un senese schietto, esemplare d'una città ricca e prestigiosa, ma angusta rispetto alla contemporanea Firenze, città ormai affatto internazionale. Fortini scrive senese, e la sua lingua ha un sapore aspro, arcaico, ed ha un miglio di discorso parlato, che talora dà allo sciatto, ma anche lo esenta dai rigori di una sintassi vessatoria. Talora, come accade nel discorrere, si ripete, sbanda, lascia cadere e riacchiappa il filo; è, insomma, un favoleggiare plebeo, anche se il Fortini doveva essere di qualche cultura. Gli piacciono i modi di dire, le figure dell'eloquenza popolare. (pp. 156154-157155)
*Si vorrà sapere che genere di storie racconti. Anch'io ne ero assai curioso; il [[Pietro Fortini|Fortini]] aveva fama di scrittore grasso, ma dopo tutto la nostra novellistica è tutta un po' sul grassoccio: [[Boccaccio]] ha fatto scuola. (p. 156155)
*Più sboccato che lascivo, un poco canaglia, il [[Pietro Fortini|Fortini]] ha talora strane e forse casuali grazie; le tracce di una malinconia di vecchio mal vissuto. (p. 156)
*La [[La Settimana Enigmistica|«Settimana enigmistica»]] è una esplicita indicazione allegorica: un enigma che esce ogni settimana, è vile e distruttivo. (p. 279)