Ryszard Kapuściński: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Ryszard Kapuściński==
*Il problema delle televisioni, in generale di tutti i [[Mass media|media]], è che sono così grandi, influenti e importanti che hanno cominciato a creare un mondo tutto loro. Un mondo che ha poco a che fare con la realtà. Ma del resto questi media non sono interessati a riflettere la realtà del mondo, bensì solo a competere l'uno con l'altro. Una stazione televisiva, o un giornale, non può permettersi di non avere la notizia che ha anche il suo diretto concorrente. Così essi finiscono per osservare non la vita reale, ma i propri concorrenti.<ref>Da ''Il cinico non è adatto a questo mestiere'', e/o, 2006, p. 63 </ref>
*Nella stampa ci sono centinaia di modi per manipolare le notizie. E altre centinaia ve ne sono nella radio e nella televisione. E senza dire bugie. Il problema della radio e della [[televisione]] è che non c'è bisogno di mentire: ci si può limitare a non riflettere la verità. Il sistema è molto semplice: omettere l'argomento. La maggior parte degli spettatori della televisione ricevono in modo molto passivo ciò che essa offre loro. I padroni dei network televisivi decidono per loro cosa debbono pensare. Determinano la lista delle cose a cui pensare e cosa pensarne. Non possiamo aspettarci che il telespettatore medio possa svolgere studi indipendenti sulla situazione del mondo, sarebbe impossibile persino per gli specialisti. L'uomo medio, che lavora, torna a casa stanco e vuole semplicemente starsene un po' con la sua famiglia, recepisce giusto quello che gli arriva in quei cinque minuti di telegiornale. Gli argomenti principali che danno vita alle "notizie del giorno" decidono che cosa pensiamo del mondo e come lo pensiamo.<ref>Da ''Il cinico non è adatto a questo mestiere'', e/o, 2006, pp. 62-63 .</ref>
*Quando si raggiunge una [[crisi]]? Quando sorgono delle domande a cui non si può dare risposta. (da ''A Warsaw Diary'', ''Granta'', 15, primavera 1985)
 
{{Int|1=Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,19/articleid,0657_01_1996_0238_0021_8877161/ Kapuscinski stanco di guerre]''|2=''La Stampa'', 30 agosto 1996.}}
*Molti reporter prendono ossessivamente nota di tutto. Quando rileggi quella robaccia finisci per dimenticare le cose migliori. Ciò che conta non sono le cose, ma il significato delle cose. In questo senso io credo che la memoria sia uno straordinario meccanismo di selezione. Le cose importanti sono quelle che si sono impresse a fondo nella mente.
*Il problema delle televisioni, in generale di tutti i [[Mass media|media]], è che sono così grandi, influenti e importanti che hanno cominciato a creare un mondo tutto loro. Un mondo che ha poco a che fare con la realtà. Ma del resto questi media non sono interessati a riflettere la realtà del mondo, bensì solo a competere l'uno con l'altro. Una stazione televisiva, o un giornale, non può permettersi di non avere la notizia che ha anche il suo diretto concorrente. Così essi finiscono per osservare non la vita reale, ma i propri concorrenti.<ref>Da ''Il cinico non è adatto a questo mestiere'', e/o, 2006, p.63 </ref>
*Io non sono un avventuroso. Non cerco l'avventura. È il tipo di lavoro che faccio a mettermi a contatto con l'avventura. L'avventura è il prezzo del mio lavoro.
*Nella stampa ci sono centinaia di modi per manipolare le notizie. E altre centinaia ve ne sono nella radio e nella televisione. E senza dire bugie. Il problema della radio e della [[televisione]] è che non c'è bisogno di mentire: ci si può limitare a non riflettere la verità. Il sistema è molto semplice: omettere l'argomento. La maggior parte degli spettatori della televisione ricevono in modo molto passivo ciò che essa offre loro. I padroni dei network televisivi decidono per loro cosa debbono pensare. Determinano la lista delle cose a cui pensare e cosa pensarne. Non possiamo aspettarci che il telespettatore medio possa svolgere studi indipendenti sulla situazione del mondo, sarebbe impossibile persino per gli specialisti. L'uomo medio, che lavora, torna a casa stanco e vuole semplicemente starsene un po' con la sua famiglia, recepisce giusto quello che gli arriva in quei cinque minuti di telegiornale. Gli argomenti principali che danno vita alle "notizie del giorno" decidono che cosa pensiamo del mondo e come lo pensiamo.<ref>Da ''Il cinico non è adatto a questo mestiere'', e/o, 2006, pp.62-63 </ref>
*Nessuno era capace di andare nel Nagorno Kharabak. Neppure Gorbaciov, neppure Eltsin. E nessun giornalista, di nessuna nazionalità. Era una sfida. Naturalmente, dopo, mi sono detto: che stupido che sei! Se mi avessero scoperto, sarei finito in chissà quale abbandonata prigione.