Tiziano Terzani: differenze tra le versioni

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*Le montagne, come il mare, ricordano una misura di grandezza dalla quale l'uomo si sente ispirato, sollevato. Quella stessa grandezza è anche in ognuno di noi, ma lì ci è difficile riconoscerla. Per questo siamo attratti dalle montagne. Per questo, attraverso i secoli, tantissimi uomini e donne sono venuti quassù nell'Himalaya, sperando di trovare in queste altezze le risposte che sfuggivano loro restando nelle pianure. Continuano a venire.
*Le [[montagna|montagne]] sono sempre generose. Mi regalano albe e tramonti irripetibili; il silenzio è rotto solo dai suoni della natura che lo rendono ancora più vivo.
*Putroppo, oggi, sul palcoscenico del mondo noi occidentali siamo i soli protagonisti e i soli spettatori, e così, attraverso le nostre televisioni e i nostri giornali, non ascoltiamo che le nostre ragioni, non proviamo che il nostro dolore. Il mondo degli altri non viene mai rappresentato. (2004, p.42)
*L'[[Europa]] non può seguire, senza una pausa di riflessione, l'America su questa strada. L’Europa deve rifarsi alla propria storia, alla propria esperienza di diversità al fine di trovare la forza per un dialogo e non per uno scontro di civiltà. (2004, p.95)
*Per le popolazioni di qui la frontiera – anche quella stabilita a tavolino oltre cento anni fa da un funzionario inglese – non esiste. Dall'una e dall’altra parte di quella innaturale divisione politica fra identiche montagne vive una identica gente: i [[pashtun]] (detti anche pathan) che in Afghanistan sono la maggioranza, in Pakistan una minoranza. I pashtun, prima che afghani o pakistani, si sentono [[pashtun]] ed il sogno di un Pashtunstan, uno Stato che aggreghi tutti i pashtun, non è mai completamente tramontato. (2004, p. 66)