Gottfried Benn: differenze tra le versioni

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+1. Per l'individuazione della fonte Problemi della lirica cfr. http://www.cristinacampo.it/public/terralontana%20libro.pdf. p. 290.
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==Citazioni di Gottfried Benn==
*''Guarda l'ultimo soffio azzurro di questa estate | andare alla deriva su mari di astri verso le lontane | sponde brune d'alberi; guarda sorgere quest'ultima | ora ingannevole e felice del Sud che è in noi, | alta come una {{sic|vôlta}}.''<ref>Da ''[[Cariatide]]'', ''Trunkene Flut'', 1949. Citato in ''Doppia vita'', traduzione e note di Elena Agazzi, Guanda, Modena, 2007, p. 3533. ISBN 9788860880093</ref>
*Il [[Artista|portatore d'arte]] è statisticamente asociale, sa poco o niente di ciò che viene prima e dopo di lui, vive solo per il suo materiale interiore, per esso raccoglie in sé impressioni, se le tira dentro, così profondamente dentro di sé fino a toccare il suo materiale, sommuoverlo e provocare delle scariche. A lui non interessa la diffusione, l'azione in superficie, l'allargamento della ricezione, la cultura. Egli è freddo, il materiale va mantenuto freddo, egli deve dare forma ai sentimenti, alle ebbrezze a cui gli altri possono umanamente abbandonarsi, e ciò significa indurirli, raffreddarli, conferire stabilità a ciò che è molle. Per molti aspetti è cinico e afferma addirittura di non essere nient'altro che questo, mentre gli idealisti siedono tra i portatori di cultura e i ceti che producono reddito.<ref name="poesia">Da ''Deve la poesia migliorare la vita?'', in ''Lo smalto sul nulla''</ref>
*L'essenza della [[poesia]] è riserbo infinito.<ref name="poesia" />
*La [[tecnica]] c'è sempre stata, solo che i più non hanno studiato abbastanza per saperlo.<ref name="lirica">Da ''Problemi della lirica'', in ''Lo smalto sul nulla''.</ref>
*Non parlo di [[azzurro]] a casaccio. È la parola meridionale per eccellenza, l'esponente del «complesso ligure», di enorme «valore emozionale»; lo strumento principale per la «rottura dei nessi», dopo il quale comincia l'autocombustione, il «fanale mortale» verso cui i regni lontani accorrono per introdursi nell'ordine di quella «cadaverica iperemia». Feaci, megalitici, territori lernii – ad ogni modo nomi, persino in parte inventati da me, ma quando si avvicinano si moltiplicano. Astarte, Geta, [[Eraclito]] – certo annotazioni dei miei libri, ma quando la loro ora si avvicina, è l'ora degli auleti che vanno per i boschi, depongono le loro ali, le loro barche, le loro corone come anatemi o come elementi della poesia. [[parola|Parole]], parole – sostantivi! Basta che aprano le loro ali e interi secoli precipitano.<ref>Da ''Problemi della lirica'', citato in ''Doppia vita'', p. 35.</ref>
*[[Agro Pontino|Paludi Pontine]], acquitrini pestilenziali, sepolcri in macerie, colli coperti di rovine – regno di febbri e di morte, sulle colonne greche si sgretola la calce. Fitte, cupe boscaglie, macchia, ginepri fenici dalla [[via Appia]] fino al Circeo, bufali intorpiditi, nidi di porfirioni davanti al mare azzurroclematide, qui giungevano i velieri barbareschi, assaltavano ''[[Fondi]]'' e subito scomparivano! Dall'alto di distese innevate precipita un torrente, scompare in coni di deiezione – è lo [[Stige]].<ref>Da ''Romanzo del fenotipo'', traduzione di Amelia Valtolina, Adelphi, Milano, pp. 61-62. Citato in Amelia Valtolina, ''Verso la terra lontana. Latitudini italiane nel verbo lirico di Gottfried Benn'', in ''[http://www.cristinacampo.it/public/terralontana%20libro.pdf Ah, la terra lontana... Gottfried Benn in Italia]'', a cura di Amelia Valtolina e Luca Zenobi, Pacini Editore, Pisa, 2018, p. 295. ISBN 978-88-6995-441-2</ref>
*Quadri, statue, sonate, sinfonie sono internazionali – le poesie mai. La poesia la si può definire l'intraducibile per eccellenza.<ref name="lirica" />