Maurizio Calvesi: differenze tra le versioni

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Il futurismo è il primo movimento d'avanguardia che si presenta con caratteri non specificamente orientati in un singolo settore di attività, ma come proposta integrale di rinnovamento della cultura e del comportamento stesso, realizzando così, con una formula del tutto nuova e rivoluzionaria, una tendenza all'incontro diretto e alla continuazione tra arte e vita, che era partita dall'estetica inglese di ''fin de siécle''. Per i futuristi questo incontro si risolve in una disponibilità incondizionata, in ogni campo, ai portati del nuovo e del progresso; l'arte come fatto metafisico, staccata appunto dalla vita e immobile nei suoi meccanismi contemplativi vi è violentemente rigettata, combattuta dai futuristi.<br><br>INFORMALE NEW DADA POP ART<br><br>IMMAGINE APERTA<br><br>L'informale ha determinato il superamento di un'antinomia profondamente segnata nell'unità spirituale e linguistica (di cui Klee potrebbe essere un simbolo) dell'arte contemporanea del primo mezzo secolo: da un lato il razionalismo di Mondrian, della Bauhaus, dall'altro l'irrazionalismo dei surrealisti. L' ''art autre'' è altro anche proprio di quell'antinomia, oggi assurda perché presuppone una scelta (ed una fiducia in quella scelta) che non saremmo in grado di operare. La coscienza di ' essere nel mondo ' ha avuto un ritorno imperioso ed ogni volontà di evasione è soffocata dal sentimento di un quotidiano destino cui siamo, più o meno drammaticamente, vincolati.
===Citazioni===
*Il ''Manifesto dei pittori futuristi'' vede la luce a Milano l'11 febbraio 1910; è un fulmine , ma non completamente a ciel sereno. L'ambiente artistico della città era, proprio in quei giorni, già alquanto eccitato; un avvenimento considerato eccezionale cadeva infatti in coincidenza : la grande mostra (quasi duecento opere) di Gaetano Previati, nel Palazzo della Società per le Belle Arti. Può sembrare, oggi, incredibile che l'opera del mite Previati suscitasse polemiche tanto accese, ammirazione quasi esaltata da una parte, scandalo e critiche furiose, dall'altra, così come ci testimonia un volume edito nei primi mesi di quell'anno, che raccoglie ventisette articoli e conferenze collegati nella massima parte all'occasione della mostra.
*La Pop Art, del resto, è l'ultima manifestazione di quel processo di sconfinamento dell'arte nella vita, e di arricchimento del linguaggio aperto dell'arte a contatto con la vita, che ha principio già con l'impressionismo e con l'avventura simbolista. « Le celebrità della pittura e della poesia moderna – ha detto Rimbaud – le trovavo ridicole. Mi piacevano i dipinti idioti, soprapporte, scenari, teloni di saltimbanchi, insegne, illustrazioni popolari ».
 
{{NDR|Maurizio Calvesi, ''Le due avanguardie dal futurismo alla pop art'', Editori Laterza 1984.}}