Gottfried Benn: differenze tra le versioni

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+2. Col termine city, Benn si riferiva a Londra? Quel wlink Londra della citazione senza fonte di altro utente mi sembra molto molto forzato.
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==Citazioni di Gottfried Benn==
*''Guarda l'ultimo soffio azzurro di questa estate | andare alla deriva su mari di astri verso le lontane | sponde brune d'alberi; guarda sorgere quest'ultima | ora ingannevole e felice del Sud che è in noi, | alta come una {{sic|vôlta}}.''<ref>Da ''[[Cariatide]]'', ''Trunkene Flut'', 1949. Citato in ''Doppia vita'', traduzione e note di Elena Agazzi, Guanda, Modena, 2007, p. 35. ISBN 9788860880093</ref>
*Il [[Artista|portatore d'arte]] è statisticamente asociale, sa poco o niente di ciò che viene prima e dopo di lui, vive solo per il suo materiale interiore, per esso raccoglie in sé impressioni, se le tira dentro, così profondamente dentro di sé fino a toccare il suo materiale, sommuoverlo e provocare delle scariche. A lui non interessa la diffusione, l'azione in superficie, l'allargamento della ricezione, la cultura. Egli è freddo, il materiale va mantenuto freddo, egli deve dare forma ai sentimenti, alle ebbrezze a cui gli altri possono umanamente abbandonarsi, e ciò significa indurirli, raffreddarli, conferire stabilità a ciò che è molle. Per molti aspetti è cinico e afferma addirittura di non essere nient'altro che questo, mentre gli idealisti siedono tra i portatori di cultura e i ceti che producono reddito.<ref name="poesia">Da ''Deve la poesia migliorare la vita?'', in ''Lo smalto sul nulla''</ref>
*L'essenza della [[poesia]] è riserbo infinito.<ref name="poesia" />
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*Lo [[stile]] è superiore alla verità, lo stile porta in sé la prova dell'esistenza.<ref name="pvf" />
*Nella [[Londra|City]]: là soltanto, s'esaltano e gemono le muse.
*L'estraneità della natura. La natura è un ambiente strano, e se si abbandona la propria stanza, già l'aria di ogni giorno pare qualcosa d'estraneo. Basta un cespuglio in fiore, oppure, in altra occasione, uno sguardo rivolto al cielo, al cielo grigio contro cui vola un uccello, non un uccello raro, uno storno, e comincia la notte. Noi siamo cittadini delle [[metropoli]], nella ''city'', soltanto in essa, le muse prendono voce.<ref>Da ''Doppia vita'', traduzione e note di Elena Agazzi, Guanda, Modena, 2007, p. 136. ISBN 9788860880093</ref></ref>
 
==Citazioni su Gottfried Benn==