Slavoj Žižek: differenze tra le versioni

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*[...] il vostro [[Silvio Berlusconi]], spesso giudicato come un guitto o un personaggio da operetta, è invece un leader politico da studiare con attenzione, perché cerca di coniugare democrazia liberale e populismo.<br>Silvio Berlusconi sta tuttavia accelerando una tendenza presente in {{sic|tutto}} i sistemi politici democratici. Il suo operato punta infatti a modificare l'equilibrio dei poteri – legislativo, esecutivo, giudiziario – a vantaggio dell'esecutivo, in maniera tale che {{sic|sia}} l'esecutivo sussuma sia il potere legislativo che quello giudiziario, ma senza cancellare i diritti civili e politici. Le elezioni sono considerate solo un sondaggio sull'operato dell'esecutivo. Se Berlusconi le perde, invoca allora la sovranità popolare da lui rappresentata. La forma politica che propone è sì una miscela tra democrazia e populismo, sebbene la sua idea di democrazia sia una democrazia postcostituzionale che fa dell'invenzione del popolo il suo tratto distintivo. Tutto ciò rende l'Italia, più che un paese anomalo, un inquietante laboratorio politico dove viene sviluppata una democrazia postcostituzionale. Da questo punto di vista, in Italia si sta costruendo il futuro dei sistemi politici occidentali...<ref>Dall'intervista di Benedetto Vecchi, ''il manifesto'', 13 aprile 2010; riportata su ''[http://temi.repubblica.it/micromega-online/le-ragioni-ritrovate-del-pensiero-critico-intervista-a-slavoj-zizek/ Le ragioni ritrovate del pensiero critico. Intervista a Slavoj Zizek]'', ''MicroMega'', ''Repubblica.it''.</ref>
*La profonda identificazione che "tiene insieme" i membri della comunità non è tanto l'identificazione con la [[legge]] che domina il corso quotidiano, "normale" della sua vita, quanto l'identificazione alla forma comune, specifica della trasgressione della Legge (in termini psicanalitici, con la forma di godimento caratteristica della comunità).<ref>Da ''Il Grande Altro'', p. 92.</ref>
*[...] nella tanto celebrata libera circolazione promossa dal capitalismo globale, le cose (i beni) circolano liberamente mentre le persone subiscono sempre più controlli. Questo nuovo [[razzismo]] dei paesi sviluppati è in un certo senso più brutale del vecchio. La sua implicita legittimazione non è naturalistica (la superiorità ‘naturale’ dell’occidente sviluppato) né culturalista (anche noi occidentali vogliamo preservare la nostra identità culturale), ma nasce da un impassibile egoismo economico: la divisione fondamentale è quella tra chi partecipa al (relativo) benessere economico e chi ne è escluso”.<ref>Da 'Slavoj Žižek, “Salviamo l’Europa”, ''Internazionale'' (originale in ''The Drawbridge''), 23 febbraio 2007, p.51</ref>