Razzismo: differenze tra le versioni

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Cris77 (discussione | contributi)
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*La razza è una categoria immaginaria applicata a gruppi umani reali, è una ''metafora naturalistica'' (così la chiama l'antropologa [[Colette Guillaumin]]) che serve a nominare differenze di potere, di status, di classe e a naturalizzare la stessa svalorizzazione, stigmatizzazione, gerarchizzazione, discriminazione di certi gruppi, minoranze, popolazioni. ([[Annamaria Rivera]])
*Le razze più scure sono sempre attratte da quelle chiare, ma non viceversa. (''[[Passaggio in India (film)|Passaggio in India]]'')
*[...] nella tanto celebrata libera circolazione promossa dal capitalismo globale, le cose (i beni) circolano liberamente mentre le persone subiscono sempre più controlli. Questo nuovo razzismo dei paesi sviluppati è in un certo senso più brutale del vecchio. La sua implicita legittimazione non è naturalistica (la superiorità ‘naturale’ dell’occidente sviluppato) né culturalista (anche noi occidentali vogliamo preservare la nostra identità culturale), ma nasce da un impassibile egoismo economico: la divisione fondamentale è quella tra chi partecipa al (relativo) benessere economico e chi ne è escluso”. ([[Slavoj Žižek]])
*Pregiudizi di razza diventano pregiudizi sociali insuperabili: i negri, da ormai trent'anni emancipati negli Stati Uniti d'America, istruitisi ed arricchitisi nelle industrie e nei commerci, sono sempre considerati come una razza inferiore e l'uguaglianza giuridica non vi è divenuta uguaglianza sociale di fatto coi bianchi. ([[Carlo Ferraris]])
*Tutti gli uomini, ma anche tutti gli [[animale|animali]] sono della stessa razza, perché i princìpi dei loro corpi sono per natura gli stessi (parlando così non mi riferisco ai primi elementi dai quali provengono le piante, ma penso alla pelle, alle carni, a quel genere di umori inerenti agli animali), e ancor più perché l'anima che è in loro non è diversa per natura in rapporto agli appetiti, ai movimenti di collera, ai ragionamenti e soprattutto alle sensazioni. ([[Teofrasto]])