Ryszard Kapuściński: differenze tra le versioni

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*La [[storia]] è spesso il risultato di una mancanza di riflessione. È il frutto bastardo della stupidità umana, parto dello smarrimento, dell'idiozia e della pazzia.
*Il dramma delle culture, infatti – compresa quella europea – , è consistito in passato nel fatto che i loro primi contatti reciproci sono stati quai sempre appannaggio di gente della peggior risma: predoni, soldataglie, avventurieri, criminali, mercanti di schiavi e via dicendo. Talvolta, ma di rado, capitava anche gente diversa, come missionari in gamba, viaggiatori e studiosi appassionati. Ma il tono, lo standard, il clima fu conferito e creato per secoli dall'internazionale della marmaglia predatrice che non badava certo a conoscere altre culture, a cercare un linguaggio comune o a mostrare rispetto nei loro confronti. Nella maggior parte dei casi si trattava di mercenari rozzi e ottusi, privi di riguardi e di sensibilità, spesso analfabeti, il cui unico interesse consisteva nell'assaltare, razziare, uccidere. Per effetto di queste esperienze le culture, invece di conoscersi a vicenda, diventavano nemiche o, nel migliore dei casi, indifferenti. I loro rappresentanti, a parte i mascalzoni di cui sopra, si tenevano alla larga, si evitavano, si temevano. Questa manipolizzazione dei rapporti interculturali da parte di una classe rozza e ignorante ha determinato la pessima qualità dei rapporti reciproci. Le relazioni interpersonali cominciarono a venir classificate in base al criterio più primitivo: quello del colore della pelle. Il razzismo divenne un'ideologia per definire il posto della gente nell'ordinamento del mondo. Da una parte i Bianchi, dall'altra i Neri: una contrapposizione dove spesso entrambe le parti si sentivano a disagio.
*L’[[Africa]] è un continente troppo grande per poterlo descrivere. È un oceano, un pianeta a sé stante, un cosmo vario e ricchissimo. È solo per semplificare e per pura comodità che lo chiamiamo Africa. A parte la sua denominazione geografica, in realtà l’Africa non esiste. (2000, introduzione)
*La politica interna dell’Africa e dei suoi singoli paesi è sempre contorta e complicata: un’eredità della Conferenza di Berlino presieduta da Bismarck, dove i [[Colonialismo|colonialisti europei]], spartendosi il continente tra loro, compressero i circa diecimila regni, federazioni, comunità tribali presenti nel continente alla metà del XIX secolo, privi di stato ma autonomi, entro i confini di appena quaranta colonie. Molti di questi regni e federazioni tribali avevano alle spalle una lunga storia di guerre e di conflitti reciproci. Di colpo, senza essere stati interpellati, si ritrovarono inclusi in una stessa colonia, soggetti allo stesso potere (peraltro straniero) e a una legge comune. Arrivata l’era della decolonizzazione, gli antichi rapporti interetnici, congelati o addirittura ignorati dal governo straniero, rispuntarono tornando attuali. (2000, pp.50-51)
*{{NDR|Su [[John Okello]]}} Come spesso succede in Africa, conosce o finge di conoscere molti mestieri: è scalpellino, muratore, poi imbianchino. Semianalfabeta ma dotato di carisma, è un semplice di spirito che si prende per un messia. È guidato da alcune semplici idee che gli vengono in mente mentre taglia una pietra o mosa i mattoni. (p. 82)