Afghanistan: differenze tra le versioni

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*L'Afghanistan - remoto, distante dal mare, regione di impervie montagne abitata da tribù primitive, rozze come la terra in cui vivono - era usato come metafora per tutti gli avvenimenti lontani e di scarso interesse che cadevano sotto gli occhi del lettore americano. ([[Richard Nixon]])
*Quando esco di casa al mattino, non sono sicuro che tornerò a casa sano e salvo. Nessun afgano si aspetta di tornare a casa sano e salvo. (''[[La vita in un giorno]]'')
*’Oggi’, scriveva il ministro [afgano delle finanze], ‘molti afgani sono convinti che non è la droga, ma una guerra sbagliata contro la droga a ostacolare la loro economia e la nascente democrazia’. [...] Non ci si chiede mai [...] cosa succederebbe se quell’attività [le colture di [[oppio]]] fosse legalizzata e tassata: una soluzione che la sottrarrebbe al controllo della mafia e farebbe arricchire in breve tempo un gran numero di contadini afgani. Vent’anni fa i principali prodotti di esportazione del paese erano l’uva e l’uvetta. La sua era una cultura dei vigneti. Ma molti di quei vigneti – se non quasi tutti – sono stati lasciati seccare o abbattuti, o addirittura sradicati per ricavarne legna da ardere, nel corso di questi decenni di guerre. Un afgano che fosse tanto ottimista da piantare ancora oggi una vigna dovrebbe aspettare cinque anni prima di poterne trarre profitto, mentre se pianta papaveri li vedrà fiorire entro sei mesi. Che fareste voi, se la vostra famiglia fosse alla fame? I funzionari americani incaricati di sradicare queste colture sono tutti convinti di sprecare il loro tempo. Non ci vuole molto per capire come ha sempre funzionato il proibizionismo o per sapere che la domanda dei consumatori americani è così forte da superare qualsiasi tentativo di frenare l’offerta. Tutto questo lo sappiamo già dalle atroci esperienze in Bolivia, Colombia e Messico. ([[Christopher Hitchens]])
*Racconto la mia terra, l'Afghanistan della gente comune. Animata – malgrado tutto – da una straordinaria voglia di rinascita. ([[Atiq Rahimi]])
*Sbaglia chi si consola con le immagini delle poche donne che a Kabul non portano più il burkah e a volto scoperto escono di casa, vanno di nuovo dal dottore, vanno di nuovo a scuola, vanno di nuovo dal parrucchiere. Sbaglia chi si accontenta di vedere i loro mariti che dopo la disfatta dei [[Talebani]] si levano la barba come, dopo la caduta di [[Benito Mussolini|Mussolini]], gli italiani si levano il distintivo fascista. Sbaglia perché la barba ricresce e il burkah si rimette. Negli ultimi vent'anni l'Afghanistan è stato un alternarsi di barbe rasate e ricresciute, di burkah tolti e rimessi. ([[Oriana Fallaci]])