Paolo Rumiz: differenze tra le versioni

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→‎Annibale. Un viaggio: Fix typo secondo convenzioni grafiche per wikiquote. Chiarisco il precedente oggetto di modifica. La citazione-Bartoloni, va più o meno (più meno che più) bene qui, se si ampliasse un po' la parte Rumiz sarebbe meglio. Siccome è una citazione di Baroloni (o Bartoloni), non va più bene in tematica perché è in sostanza una citazione di Baroloni, non di Rumiz che lo cita; è in tematica che dovrà essere annullata.
→‎Annibale. Un viaggio: Devo ampliare per evitare di rimuovere la citazione.
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==''Annibale. Un viaggio''==
*Baroloni{{NDR|A Sant'Antioco}} Vento, scampanio, agavi che ondeggiano come alberi maestri. Salita al castello piemontese, costruito su un basamento di pietre puniche di dimensioni gigantesche. Bartoloni traguarda i punti cardinali con grandi manate nell'aria libera. "Ecco, qui sei sull'ago del compasso. Intorno hai [[Trapani]], Cartagine, [[Roma]], le Baleari. Tutte a un tiro di schioppo. Più lontano [[Marsiglia]] dei Greci. Dall'altra parte il faro d'Alessandria d'Egitto. Un po' più a nord, la Colchide, in fondo al Mar Nero. A occidente, le porte dell'oceano, le Colonne d'Ercole. Traguardi questo smisurato campo d'azione e misuri tutta la potenza marittima di Cartagine."<br>Ho un leggero senso di capogiro, come se percepissi il movimento della Terra nello spazio. Mi accorgo che il volto del mio compagno è segnato da una smorfia. Non esprime un fastidio momentaneo, ma uno stabile rifiuto della contemporaneità. Bartoloni sospira: "Ho girato tutto il [[Mediterraneo]] e vedo solo un incommensurabile degrado... Nei tempi grandi c’era conoscenza vera dei venti e del mare... l’acqua univa per davvero, era un formidabile fattore di coesione…coesione... Quelli delle navi erano normalmente equipaggi misti... Esisteva un’umanitàun'umanità colta capace di commerciare da Gibilterra ai mari d’Oriente, un mondo cosmopolita che è sopravvissuto quasi senza scosse fino alla metà del secolo scorso, quando è stato spazzato via dall’ultimadall'ultima stagione dei nazionalismi..." (pp. 26-27)
*C'è un luogo che è impossibile lasciar fuori da questa storia: [[Siracusa]] [...] Nella cronaca di [[Tito Livio|Livio]] leggo che a Siracusa si compie una svolta importantissima della guerra: nel 214 la città è passata ai [[Cartagine|Cartaginesi]], ma i [[Roma|Romani]] reagiscono immediatamente. Capiscono che, se il nemico si insedia in [[Sicilia]], il loro dominio sul [[mare]] è finito, e così ne attaccano la città più splendida. La stringono d'assedio con quattro legioni. (p. 128)
*Ma Siracusa è soprattutto Archimede. È il genio dei teoremi e delle macchine da guerra, dei rompicapo e dei codici perduti [...] (p. 128)