Armando Testa: differenze tra le versioni

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*Anche per l'abilissimo [[Mario Gros]] in quel momento rappresentavo un modo di pensare e di disegnare lontano dal suo pensiero; io non cercavo un segno, uno stile, come i cartellonisti di allora: volevo gettarmi in nuove tecniche visive, passare dalla fotografia al disegno.<ref>Da ''Sognavo un impiego alla Pozzo Gros Monti'', in ''I muri raccontano. <small>100 anni di manifesti stampati dalla Pozzo Gros Monti</small>'', a cura di Elvio Soleri, Edizioni d'Arte Fratelli Pozzo, Torino, 1991, p. 21. </ref>
*Termimata la guerra vinsi un concorso con un cartello per lo spumante Martini. A questo concorso aveva partecipato anche [[Gino Boccasile|Boccasile]]: quale emozione! Boccasile nei suoi manifesti, con quelle esuberanti e procaci fanciulle, anticipava addirittura la freschezza del fotocolor e piaceva a tutti. Vincere su di lui fu una gioia smisurata!<ref>Da ''Sognavo un impiego alla Pozzo Gros Monti'', in ''I muri raccontano. <small>100 anni di manifesti stampati dalla Pozzo Gros Monti</small>'', pp. 21-22.</ref>
*{{NDR|SullaSullo litografiastabilimento litografico Pozzo Gros Monti di Torino}} Uno dei titolari era [[Mario Gros]], cartellonista di notevole impatto, autore del famoso manifesto dei Campionati del Mondo di Calcio del 1934. Gros era uno dei più noti cartellonisti italiani e a Torino l'unico che poteva competere con lui era Nico Fedel, un artista che proveniva da raffinate esperienze parigine. A Parigi in quegli anni si poteva vedere la cartellonistica più moderna del mondo.<ref>Da ''Sognavo un impiego alla Pozzo Gros Monti'', in ''I muri raccontano. <small>100 anni di manifesti stampati dalla Pozzo Gros Monti</small>'', p. 21.</ref>
 
{{Intestazione|Interviste ad Armando Testa, dvd "Carosello - 2", gruppo editoriale L'espresso s.p.a.}}