Repubblica Sociale Italiana: differenze tra le versioni

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Citazioni sulla '''Repubblica Sociale Italiana''', conosciuta anche come '''Repubblica di Salò'''.
 
*Il più celebre tra gli illustratori italiani di cartelloni fu senz'altro [[Gino Boccasile|Gigi Boccasile]], il primo, tra l'altro, a introdurre nella pubblicità degli Anni Trenta una figura femminile estremamente procace e provocante, assai più discinta di quanto avrebbe concesso la fotografia. Ebbene: fu proprio Boccasile, con lo stesso inconfondibile tratto, a disegnare più tardi i più famosi manifesti di propaganda politica e bellica della Repubblica Fascista di Salò. ([[Gian Franco Venè]])
*In pratica il nuovo stato fascista fu per i tedeschi il mascheramento del loro dominio militare, mentre [[Benito Mussolini|Mussolini]] fu costretto a scendere un altro gradino della carriera a ritroso che aveva cominciato a percorrere da quando si era alleato con Hitler: egli infatti passò dal grado di alleato subalterno a quello di governante fantoccio di questo Stato italiano vassallo del Grande Reich. ([[Giorgio Candeloro]])
 
*La condizione di Salò è povera e umiliante: un duce prigioniero delle SS, attorno a lui un nido di vipere, di gelosie, di assurdi appetiti, un esercito diviso fra milizie di partito, compagnie di ventura, sopravvissuti della casta militare. E poi l'odio popolare, la stanchezza. Ma allora perché i giorni di Salò sono rimasti per i reduci «la stagione della verità»? Forse nel suo essere come sospesa nel vuoto c'era qualcosa di miracoloso, come una risurrezione del cadavere decomposto del fascismo di regime di un fascismo, sofferente ma vivo, che senza Salò sarebbe scomparso. Ecco, la repubblica fu vissuta e poi ricordata non come un periodo concluso, ma come un ponte, come la prova che le porte della storia non si sarebbero chiuse alle spalle di Mussolini. ([[Giorgio Bocca]])
 
*Repubblica e socializzazione. ([[Slogan fascisti]])