Luigi Silori: differenze tra le versioni

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*Silori è, sì, una maschera del video, una voce radiofonica, uno dei pochi ''caseurs'' acuti e arguti della nostra società letteraria, ma è anche un uomo [...] che ha molto sofferto, il reduce da un tristo lager, lo scampato alla morte per poco, un uomo di studi che si porta appresso come riserva un ''homo ludens'', un amatore competente di jazz, un pianista e un intellettuale fine, un padre ansioso e tenero. ([[Libero Bigiaretti]])
*Silenzio, comincia la trasmissione. Appare sul teleschermo un signore giovialotto, cordialotto, il Luigi Silori di cui sopra. Presso di lui c'è la simpatica attrice Carla Bizzarri, pronta a dare la mano. Silori, con voce baritonale: "Cominciamo col libro della settimana. Questa volta è un libro di viaggi. Va a ruba. Ha un successo di vendita strepitoso. Eccolo qua." Prende dalla scrivania un volume, lo esamina, lo mostra ai telespettatori. Con voce baritonale: "S'intitola ''Orario generale delle Ferrovie dello Stato''". È un'operetta preziosa, che non dovrebbe mancare nella biblioteca di qualsiasi persona colta; si raccomanda per la sua veste e il suo contenuto, e non soltanto ai bibliofili, ai cultori del libro come oggetto d'arte. Ma del resto, adesso parleremo con l'editore che abbiamo voluto ospite nostro questa sera perché ci parli di questa sua creatura."<br/> Entra il signor Pozzo (o il signor Grippaudo). Silori, con voce baritonale: "Caro Pozzo (o: caro Grippaudo), noi vorremmo sapere da lei quali sono gli intendimenti artistici perseguiti da questa fortunata opera letteraria." "Le dirò, riguarda lo sviluppo della cultura differenziata da caso a caso." [...] "E mi dica, i ritardi?" "I ritardi no, non sono indicati. C'è comunque un'edizione integrale e ci sono delle edizioni ridotte." "Direi quasi regionali. A carattere etnografico?" "Direi di sì. Direi di sì." "Ed è un libro che va molto?". "Direi che è una delle opere più vendute." "Un ''best seller'', insomma.". ([[Achille Campanile]])
*Puntualmente, Ungaretti in questi anni fa lezione all'Università, sta molto con gli studenti, è circondato da un gruppo di ragazzi di prim'ordine. A piazza Remuria, all'Aventino, si va di continuo, anche di pomeriggio, a trovarlo, arrivando perfino d'improvviso, e mai respinti, mai cacciati, senza farci aspettare. Barlozzini, Puccini, Silori, Brignetti, la Sobrero, Accrocca ed io gli siamo i più vicini. (...) I gatti, in casa: c'è il periodo dei gatti. Bobosse soprattutto. Se ne ricorda Silori che ne raccontò magnificamente le gesta. <ref>Leone Piccioni, ''Vita di un poeta. Giuseppe Ungaretti.'', 1970, Bulzoni Editore</ref>
 
==Bibliografia==