Fernanda Pivano: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Sulla sua dialisi}} ''Cosa avverrà di me se la {{sic|commuovente}} | attenzione di Ottavio, in nome di decenni | amorosi, mi verrà meno, e sarò abbandonata | a specialisti villani, a medicine vigliacche.| Le medicine che mi stanno uccidendo | le ha cancellate con mano sapiente | me le dosa a una a una, come le poesie, | di Pavese, altrettanto incruente, e mi | impone ubbidienza, mi impone di rispettare la vita | che mi sta sfuggendo, mi impone di amarla | con la sua paziente tenacia: ragazzo dolcissimo, | diventato dolcissimo uomo, rubato alle donne | ma fedele alla loro realtà, fedele alla mia. | [[Ottavio Rosati]], di cui conosco speranze | e sogni di luce, di cui conosco | malati guariti, | malati che guariranno | nei misteriosi sconquassi di inconsci crudeli, | malati che lo invocano durante la notte | protetta dal Buddha, malati che si aggrappano | alla sua forza, fino a lasciarlo sgomento. | Grazie eroe silenzioso di abnegazione a un'idea, | grazie, generosissimo uomo che conosce gli dei.''<ref>Da ''[http://www.plays.it/ipod/scritti/fernanda-pivano/467-la-dialisi-1999-ipnolettera-di-fernanda-pivano-a-ottavio-rosati La dialisi (1999)]'', ''Plays.it''.</ref>
*{{NDR|Parlando della traduzione dell'''[[Antologia di Spoon River]]''}} Così cominciano le definizioni dei biografi: [[Walt Whitman|Whitman]] come hegeliano, come trascendentalista, come profeta del personalismo o del governo del mondo o del Cristo del nostro tempo, e chissà quante altre che ora non mi vengono in mente ma a me piace una definizione un po' patetica, un po' amorosa: «Whitman è il poeta americano, più genuinamente americano».<ref name=whitman/>
*{{NDR|Sui pappagalli di 'Generazioni d'amore'}} Credo sia sempre emozionante vedere la propria vita raccontata da altri, tanto più quando è raccontata da amici. Per esempio solo Rosati poteva avere l'idea di circondarmi dei pappagalli di via Lungara [...] Il perché me lo rivelò alla fine del film ridendo come un bambino: ''Sono uno bianco, uno verde e uno rosso. I colori della bandiera italiana. L'unico modo di metterla era in forma di pappagallo. Con la bandiera vera diventava un film fascista.''<ref>Dall'intervista di Rossana del Chierico Moretti, ''Antiche amicizie'', "Via Condotti"2002, in cat. Fondazione Benetton studi e ricerche, A.3, n. 8-9, pp. 18-20; riportata in ''[http://www.plays.it/ipod/scritti/fernanda-pivano/302-quel-che-di-ottavio-mi-f Plays.it]''.</ref>
*{{NDR|Sull'incendio al Torino Film Festival del 2001}} Durante la guerra. Abitavo a Torino con i miei genitori e durante i bombardamenti bruciavano molte case. Anche la nostra in corso Vinzaglio. Ma la vita, per fortuna, si imponeva sempre con prepotenza. [...] Lo ricordo bene come, come fosse ieri: durante un incendio siamo scesi tutti in strada e nonostante le fiamme e il panico che s'era creato, due ragazzi si baciavano seduti su una panchina "Bravi!" gli urlai sorridendo, ma venni subito rimproverata da mio padre che mi diede della "matta".<ref>Dall'intervista ''Rassegna bella e sfortunata'', ''La Stampa'', 24 novembre 2001, p. 37</ref>
*E davvero agli inizi era eroico sostenere gli scrittori americani – anche [[Mark Twain]], anche [[Faulkner]] – quando nessuno qui ne voleva sapere perché la loro base ideologica era il pragmatismo, e in Italia o non lo conoscevano o non lo accettavano. È stato riassunto con molta poesia da [[Scott Fitzgerald|Fitzgerald]] nella frase: "il personaggio è l'azione, l'azione è il personaggio". Invece nei romanzi europei il personaggio è pensiero, però poi il pensiero non è personaggio. E allora vengono fuori elucubrazioni, ragionamenti, fantasie dove il personaggio non ha una sua consistenza reale.<ref>Citato in Giulia Borghese, ''Cara Fernanda l'America ti scrive'', ''Corriere della Sera'', 12 dicembre 1998.</ref>