Ryszard Kapuściński: differenze tra le versioni

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*Nasce così il dramma ruandese, la tragedia del popolo banyaruanda: esattamente come nel dramma palestinese, si è nell'impossibilità di conciliare le ragioni di due comunità rivendicanti il diritto al medesimo pezzo di terra, troppo esiguo per accoglierle entrambe. All'interno di questo dramma sorge, dapprima ancora debole e vaga ma, con gli anni, sempre più chiara e perentoria, la tentazione dell'''Endöslung'', della soluzione finale. (p. 151)
*In Africa molte guerre si svolgono senza testimoni, all'insaputa di tutti, in luoghi apparati e irraggiungibili che il mondo non conosce o ha dimenticato. È il caso del Ruanda. Le lotte di frontiera, i pogrom, i massacri proseguono per anni. I partigiani tutsi (che gli hutu chiamano "scarafaggi") incendiano villaggi e trucidano la popolazione locale. Sostenuta dal proprio esercito, questa risponde a sua volta con violenze e carneficine. (p. 152)
*Alla base del conflitto in Ruanda stava non solo un disaccordo tra caste, ma anche un violento scontro fra dittatura e democrazia. Ecco perché il parlare e il pensare solo per categorie etniche risultano fallaci ed erronei: non tengono conto dei valori più profondi, come bene contro male, verità contro menzogna, democrazia contro dittatura, limitandosi a un’unica e superficiale dicotomia, a un solo contrasto, a una sola opposizione: se è un hutu, è buono, se è un tutsi, è cattivo. (2000, p. 152)
*Mentre nei sistemi hitleriani e staliniani la morte era inferta da carnefici di istituzioni specializzate come le SS o l’Nkvd e il delitto era affidato ad apposite formazioni operanti in luoghi segreti, in [[Ruanda]] si voleva che la morte venisse inferta da tutti, che il crimine fosse il prodotto di un’iniziativa di massa e per così dire popolare; un cataclisma naturale collettivo dove tutti indistintamente si macchiassero del sangue dei cosiddetti oppositori del regime. (2000, p. 158)
*{{NDR|Su [[Juvénal Habyarimana]]}} Per chiarire le cose, potemmo definire Habyarimana come il [[Radovan Karadžić]] degli hutu ruandesi. (p. 153)
*La storia dei rapporti tra [[hutu]] e [[tutsi]] non è che una tragica serie di pogrom e massacri, di distruzioni reciproche, di migrazioni forzate, di odii feroci. Nel piccolo Ruanda non c'è posto per due popoli così estranei e naturalmente nemici. (p. 158)