Sessantotto: differenze tra le versioni

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*All'inizio non c'era grande tensione fra destra e sinistra. All'università, di notte, si giocava a pallone insieme. Ricordo anche Valle Giulia. Destra e sinistra quel giorno erano insieme. La rivolta generazionale si sposava benissimo con le nostre idee. ([[Teodoro Buontempo]])
*Allora forse eravamo patetici, grotteschi quando dicevamo che volevamo fare la rivoluzione in un giorno. Ma adesso siamo dei tristi. ([[Stefano Satta Flores]])
*[[Gino Boccasile|Boccasile]], sopravvissuto alla sua interpretazione «carnale» delle merci (che sarebbe stata ripresa dai «poveri ma belli» del Neorealismo rosa), e alla sua adesione al [[Fascismo|regime]] (il manifesto degli anni cinquanta dimostrerà che la violenza o il retorico autoritarismo della propaganda fascista ritorna tale e quale non solo nei manifesti politici democristiani e comunisti, ma anche nelle campagne a fini civili), sembra «vendicarsi» della storia, con questa folla di bambini tumultuanti al grido di «Vogliamo il formaggino Mio» (immagine anticipatoria delle future rivendicazioni di piazza dei giovani del Sessantotto – proprio loro, essendo questo manifesto del 1950). ([[Alberto Abruzzese]])
*Certamente c'è stato anche un conflitto generazionale che però è un conflitto caratteristico di quegli anni. Una delle chiavi di lettura del sessantotto è anche questo. La rivolta dei figli contro i padri. ([[Alberto Franceschini]])
*Che è stato tante belle cose {{NDR|il Sessantotto}}, almeno per chi come lui {{NDR|[[Guido Viale]]}} vi ha così appassionatamente partecipato. Ma deve anche aver prodotto necessariamente qualcosa di mediocre, se non addirittura di spregevole. Si pensi per un attimo alla deriva armata, minacciosa. In una parola: terroristica. ([[Beniamino Placido]])