Horizon Zero Dawn: differenze tra le versioni

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*'''Aloy''': Perché i sacerdoti approvavano gli spargimenti di sangue? <br> '''Namman''': A volte, noi Carja ci preoccupiamo di più della tradizione che di ciò che è giusto. <br> '''Aloy''': Ah... Forse i Carja e i Nora non sono così diversi.
*'''Aloy''': Dov'è tuo fratello, adesso? <br> '''Namman''': Mi attende alla fine della scia del Sole, spero. Lui si oppose apertamente ai sacrifici. Per un sacerdote, dubitare del volere del Re Sole comportava il massimo della pena. <br> '''Aloy''': Anche tu hai perso un tuo caro... Mi dispiace. <br> '''Namman''': No, non perso. Quando ho preso questi abiti... ho trovato il suo ricordo. <br> '''Aloy''': Farò il possibile per aiutare chi è in lutto. <br> '''Namman''': Onorare i loro ricordi è onorare noi stessi.
*'''Aloy''': Ehm, salve? <br> '''Ranin l'Allegro''': Te l'avrò ripetuto almeno un centinaio di volte, per il Sole. Noi siamo artigiani e basta, fine del discorso. <br> '''Lorund''': L'artigianato non vince la guerra, né tiene lontane le Macchine da casa tua. Quel che serve è il classico, bello, onesto e... <br> '''Ranin l'Allegro''': Eh, già. "Classico, bello e onesto lavoro". Se qualcosa luccicasse, lo getteresti via! <br> '''Lorund''': Se i Carja avessero costruito quell'elevatore, si sarebbero limitati a qualcosa di carino. <br> '''Ranin l'Allegro''': Tutti questi anni a rovistare, ma non hai mai trovato il senso dell'umorismo. <br> '''Aloy''': Basta! <br> '''Ranin l'Allegro''': Ecco. <br> '''Lorund''': Sono gente schietta, i Nora. <br> '''Aloy''': Ah... Perché voi due lavorate insieme se non andate d'accordo su nulla? <br> '''Ranin l'Allegro''': Aaah, è un gesto simbolico.
*'''Aloy''': Non ho mai avuto una madre.<br>'''Sylens''': Che stai dicendo? Ne hai avute due. Una donna e una macchina.<br>'''Aloy''': Non sono una persona, ma uno strumento… realizzato da una macchina. Nata dalla distruzione… e dal fuoco…<br>'''Sylens''': Per spegnere le fiamme e guarire il mondo.
*'''Elisabet''': Era un kit di elettronica per bambini, ma l'avevo collegato a una batteria a pannelli solari e l'erba ha preso fuoco. E, con essa, un pino che era lì… non so, da almeno cent'anni.<br>'''GAIA''': Domanda: quanti anni avevi?<br>'''Elisabet''': Sei. Mia madre era a casa, grazie a Dio, così ha dovuto chiamare i pompieri… E subito dopo mi ha portato in giardino e mi ha mostrato i passerotti morti. Perché c'erano dei nidi in cima al pino.<br>'''GAIA''': Domanda: cos'hai provato?<br>'''Elisabet''': Non lo so. Ricordo di aver urlato che non m'importava. Allora mia madre mi prese la faccia fra le mani… e parlò.<br>'''GAIA''': Domanda: che cosa ti disse?<br>'''Elisabet''': Che doveva importarmi. Disse: "Elisabet, essere intelligenti non significa nulla se non rendi il mondo migliore. Devi usare la testa per valere qualcosa, e servire la vita, non la morte".