Morando Morandini: differenze tra le versioni

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*Nell'esporre le ragioni del suo consenso e del suo dissenso, il recensore ha il diritto di portare il lettore a giudicare il film dal proprio punto di vista, lasciandogli tuttavia la libertà di discutere o anche di rifiutare quel punto di vista. È una questione di sincerità e di onestà. In altre parole: il lettore deve essere messo in condizione di individuare le spinte ideologiche o emotive che hanno portato il recensore a esprimere un certo giudizio. Bisogna da bere al lettore, non dargliela a bere. (p. 23)
*Ho avuto un'infanzia normale, normalmente felice, ma è la risposta che dovrei dare se qualcuno mi domandasse: che tipo di giovinezza hai avuto? Breve. (p. 25)
*Mi considero, comunque, un uomo fortunato: non avevo ancora trent'anni quando riuscii a far coincidere il mio lavoro [...] con uno dei due miei amori di ragazzo. [...] [M]i sono reso conto che fare il critico di cinema mi ha evitato di fare veramente il [[giornalista]], mestiere che più passa il tempo e più aborro. [Sono cresciuto a una scuola dove s'insegnava che nel buon giornalismo bisogna separare i fatti dalle opinioni. Soltanto col tempo imparai che, più che un fondamento etico, era un'utopia e che, come disse un cinico, i giornalisti passano la prima metà della loro vita professionale a scrivere di quel che non sanno e la seconda a tacere di quel che sanno..] Nel mestiere del critico la con-fusione tra fatti e opinioni è, invece, istituzionale. (p. 25)
 
==Note==