Horizon Zero Dawn: differenze tra le versioni

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*'''Aloy''': Sei interessato ai Predecessori? <br> '''Palas lo Studioso''': Più che interessato. Io studio ogni manufatto antico che mi passi per le mani! Ma gli anni di studi mi hanno fatto affezionare al mio scrittoio. Non sopporto nemmeno il Sole, a dirla tutta. Non so come farò a trovare una compagna. La mia famiglia vuole un erede. <br> '''Aloy''': Ah, non guardare me. <br> '''Palas lo Studioso''': No, no, no, Non guardo. Sai, mio padre ha le idee chiare su chi devo sposare. Ma lei non m'interessa. Vorrei tanto che ci fosse un modo per evitarlo. Preferirei starmene con i miei preziosi recipienti.
*'''Aloy''': Il re ti ha nominata emissaria presso i Banuk? <br> '''Cantarah''': Sì. Sono stata a Ban-Ur molte volte e i capi werak si fidano di me. Li aiuto nelle relazioni diplomatiche con Avad. Li considerano persone misteriose, ma io comprendo le loro usanze. Quello che devi fare è essere il migliore. Non importa che tu sia nobile o povero, uomo o donna. Loro rispettano l'abilità, non la misera discendenza. <br> '''Aloy''': Ha il suo fascino. <br> '''Cantarah''': I Carja devono capire. Ciò che non comprendono è superato o selvaggio.
*'''Ahsis''': Dimmi, i Nora si infilano spesso nelle case altrui per fare i loro comodi? <br> '''Aloy''': Certo che no... <br> '''Ahsis''': Eppure è quello che fai tu. Proprio ora. Appesti la Loggia, infastidisci chi è migliore di te... <br> '''Aloy''': Non sei migliore di me. Devo passare da te per diventare un membro. <br> '''Ahsis''': Ed è così, ma tu non hai alcuna possibilità di diventare un membro. Sei soltanto una selvaggia. E nessun selvaggio scalerà i ranghi della Loggia dei Cacciatori finché io sono Falcodoro. Ora vattene. <br> '''Aloy''': No! Mi è stato detto che ci sono regole, qui. Se non contano nulla, neanche la tua posizione vale niente. Quindi rilassati e dimmi: c'è un Falco disposto a farmi da mentore? <br> '''Ahsis''': Molto bene. Talanah è libera. Ahahah, un'accoppiata perfetta. Feccia insieme alla feccia. E ora sparisci da qui.
*'''Namman''': Mi spiace doverti incontrare così... <br> '''Aloy''': Così come? <br> '''Namman''': Nel dolore. Serbi il tuo come un amuleto.
*'''Aloy''': Rituali e preghiere non riportano indietro chi hai perduto. <br> '''Namman''': No. Ma servono ad alleviare il dolore di chi è rimasto. Può donargli la forza, speranza. Coma una nuova alba.
*'''Aloy''': Perché i sacerdoti approvavano gli spargimenti di sangue? <br> '''Namman''': A volte, noi Carja ci preoccupiamo di più della tradizione che di ciò che è giusto. <br> '''Aloy''': Ah... Forse i Carja e i Nora non sono così diversi.
*'''Aloy''': Dov'è tuo fratello, adesso? <br> '''Namman''': Mi attende alla fine della scia del Sole, spero. Lui si oppose apertamente ai sacrifici. Per un sacerdote, dubitare del volere del Re Sole comportava il massimo della pena. <br> '''Aloy''': Anche tu hai perso un tuo caro... Mi dispiace. <br> '''Namman''': No, non perso. Quando ho preso questi abiti... ho trovato il suo ricordo. <br> '''Aloy''': Farò il possibile per aiutare chi è in lutto. <br> '''Namman''': Onorare i loro ricordi è onorare noi stessi.
*'''Aloy''': Non ho mai avuto una madre.<br>'''Sylens''': Che stai dicendo? Ne hai avute due. Una donna e una macchina.<br>'''Aloy''': Non sono una persona, ma uno strumento… realizzato da una macchina. Nata dalla distruzione… e dal fuoco…<br>'''Sylens''': Per spegnere le fiamme e guarire il mondo.
*'''Elisabet''': Era un kit di elettronica per bambini, ma l'avevo collegato a una batteria a pannelli solari e l'erba ha preso fuoco. E, con essa, un pino che era lì… non so, da almeno cent'anni.<br>'''GAIA''': Domanda: quanti anni avevi?<br>'''Elisabet''': Sei. Mia madre era a casa, grazie a Dio, così ha dovuto chiamare i pompieri… E subito dopo mi ha portato in giardino e mi ha mostrato i passerotti morti. Perché c'erano dei nidi in cima al pino.<br>'''GAIA''': Domanda: cos'hai provato?<br>'''Elisabet''': Non lo so. Ricordo di aver urlato che non m'importava. Allora mia madre mi prese la faccia fra le mani… e parlò.<br>'''GAIA''': Domanda: che cosa ti disse?<br>'''Elisabet''': Che doveva importarmi. Disse: "Elisabet, essere intelligenti non significa nulla se non rendi il mondo migliore. Devi usare la testa per valere qualcosa, e servire la vita, non la morte".